Questo mese l’arca del mistero approda a Gran Canaria per far conoscere ai lettori una serie di eventi paranormali che continuano a prodursi in un edificio storico dell’isola.
Il primo insediamento castigliano nell’Oceano Atlantico, da usarsi come avamposto per la successiva conquista dell’arcipelago nel 1478, fu in una zona denominata attualmente Vegeta e che oggi è un quartiere di Las Palmas di Gran Canaria.
Intorno al 1620 venne eretta una piccola cappella dove rendere culto che venne mantenuta fino al 1836 quando si annette un terreno adiacente dove si era costruito un bordello e viene costruito un monastero rimasto attivo fino al 1959.
Dall’anno di chiusura ufficiale del monastero fino ai giorni nostri lo stabile venne adibito a funzioni istituzionali, udienza di canaria, collegio di avvocati, municipio della città e istituto di San Agostino.
Una delle strutture più caratteristiche del monastero è la denominata torre Susanna che oggi viene compartita con il palazzo di giustizia della città.
Proprio questa torre sembra essere l’epicentro di molteplici eventi paranormali come colpi bruschi improvvisi a cui risulta impossibile attribuire una provenienza, rumore di passi nei corridoi quando restano vuoti, sensazione delle guardie e di alcuni funzionari di essere accompagnati durante le ronde notturne.
In varie occasioni, quando la torre viene abbandonata dai lavoratori e il silenzio prende il sopravvento, vari testimoni affermano aver ascoltato sussurri di persone che stavano conversando in una lingua totalmente sconosciuta ed indecifrabile ed in alcune occasioni le conversazioni si convertirono in cantici religiosi.
Altri fenomeni comuni nell’edificio sono alterazioni nel funzionamento di piccoli apparati elettrici e nell’impianto di illuminazione.
Va precisato che l’impianto elettrico dello stabile venne rinnovato ed adattato alle caratteristiche dell’uso a cui è destinato e quindi la presenza di questi fenomeni non è attribuibile a deficienze elettriche.
Secondo alcuni testimoni si sono verificate apparizioni di ombre umanoidi notate scorrendo fugacemente tra le pareti dei corridoi vuoti, mentre in pochissime occasioni i lavoratori all’accedere negli uffici hanno scoperto che dei mobili avevano cambiato di posto senza nessuna spiegazione apparente.
Tra le fonti principali delle testimonianze vi sono impiegati pensionati e guardie del palazzo di giustizia trasferite in altri destini.
I racconti di questi testimoni ormai liberi di raccontare le loro esperienze sono una fonte inesauribile di eventi ed episodi inspiegabili e al ricordare gli eventi sempre si può notare l’espressione di paura che ancora oggi li attanaglia.
In netto contrasto, le dichiarazioni degli impiegati che continuano a lavorare nell’edificio dove affermano che si tratta di una magnificazione degli eventi e attribuiscono cause naturali ai vari fenomeni, dall’effetto dello sbalzo termico sul legno di alcune travi, problemi legati a impianto elettrico un po’ antiquato o alla formazione di correnti d’aria.
Indipendentemente dalle dichiarazioni, molti pensano che gli eventi sono da ricollegare alle anime dei monaci che erano stati interrati nel monastero quando ancora era attivo o a prigionieri ingiustamente incarcerati e giustiziati o alle anime di colpevoli che non arrivarono mai ad ammettere le proprie colpe durante il periodo in cui fu utilizzato come centro di giustizia ed incarcerazione.
Ovviamente ogni evento può essere interpretato in vari modi, ma l’unica cosa sicura al giorno d’oggi è che questi fenomeni continuano a prodursi.
Loris Scroffernecher