Le Isole Canarie stanno promuovendo l’idrogeno per andare verso un’economia più responsabile, efficiente e sostenibile
Il progetto fa parte di un piano complementare del Ministero a cui partecipano altre otto comunità autonome e il CSIC, che prevede un investimento totale di 6 milioni di euro nelle isole Canarie e pone le isole all’avanguardia della ricerca internazionale in questo campo.
Nel caso delle Isole Canarie, il governo regionale fornirà 2,15 milioni di euro per l’attuazione del progetto “Gestione intelligente e uso delle energie rinnovabili marine nei sistemi insulari”, che integra i 3,85 milioni di euro del Ministero della Scienza e dell’Innovazione.
Con questo contributo, l’area autonoma della conoscenza sta promuovendo un progetto “che sarà fondamentale in una profonda trasformazione di tutto il sistema energetico delle isole, perché, quando l’idrogeno rinnovabile sarà una tecnologia matura, sarà utilizzato da mezzi di locomozione, alberghi e tutti i tipi di impianti, e avremo già personale qualificato e aziende per il suo sviluppo”, come ha spiegato Elena Máñez.
Così, grazie alla partecipazione fin dall’inizio allo sviluppo di questa tecnologia pionieristica, nelle Isole Canarie si sta già aprendo un enorme orizzonte per la creazione di posti di lavoro sostenibili, che si concretizzerà immediatamente, in un progetto concreto che attiva lo sviluppo di nuove catene di valore e la decarbonizzazione dei territori insulari, fornendo allo stesso tempo nuove opportunità di diversificazione dell’attività economica.
Energia rinnovabile e idrogeno
Questo progetto, “che pone le isole all’avanguardia della ricerca mondiale nella produzione di idrogeno verde”, fa parte del Piano statale di energie rinnovabili e idrogeno, che mira a sviluppare azioni strategiche basate sull’idrogeno che faciliteranno la trasformazione dell’attuale paradigma energetico e contribuiranno a ridurre al minimo l’emissione di gas serra.
Il progetto delle Canarie, all’interno di questo ambizioso piano di collaborazione permanente con altre comunità autonome, sarà realizzato presso la Piattaforma Oceanica delle Canarie (Plocan) e si concentrerà sulla ricerca del modo migliore per ottenere idrogeno dall’acqua di mare.
Si utilizzerà solo l’energia eolica, dato che una delle maggiori difficoltà per ottenere questo elemento è la grande quantità di energia necessaria per rompere le molecole d’acqua e, se questo fosse fatto con fonti non rinnovabili, non sarebbe più considerato un’energia totalmente pulita.
I Piani Complementari, che fanno parte del Meccanismo di Recupero e Resilienza, sono collaborazioni ministeriali con le Regioni Autonome in cui convergono le priorità comuni del piano statale e dei piani regionali, permettendo di stabilire sinergie in aree strategiche riflesse nella strategia di specializzazione intelligente statale e regionale (RIS3).
Sono uno strumento creato dal Ministero della Scienza e dell’Innovazione per promuovere nuovi programmi di I+D+i e rafforzare il sistema spagnolo di scienza, tecnologia e innovazione attraverso progetti di ricerca congiunti in varie aree strategiche.
Le Isole Canarie stanno già partecipando a due di essi: quello presentato oggi e un altro progetto relativo all’osservazione della biodiversità “dall’aria, con dispositivi senza pilota e pseudo-satelliti che operano ad alta quota, che metterà le Canarie sulla mappa all’avanguardia nell’uso di droni e tecnologia aeronautica”, ha detto il direttore dell’ACIISI.
Marco Bortolan