Teide, Teneguía, Timanfaya, Tinguatón, Tao, Tagoro, Taburiente, Tajogaite?
L’elenco dei vulcani delle Canarie che iniziano con la T è così lungo che viene da chiedersi perché gli isolani siano così affezionati alla 21ª lettera dell’alfabeto per nominare le loro montagne di fuoco.
La risposta si trova nelle radici della toponomastica tradizionale delle isole, afferma Maximiano Trapero, professore di Filologia spagnola, uno dei maggiori esperti di questa specialità della linguistica, autore di “Los guanchismos. Diccionario de toponimia canaria”, un’opera di riferimento premiata dalla Reale Accademia Spagnola.
“I ‘guanchismos’ che possiamo ancora vedere nella toponomastica tradizionale delle Isole Canarie provengono dalla lingua berbera”, spiega Trapero, prima di sottolineare che nella lingua nordafricana parlata dai primi coloni di queste isole atlantiche, il prefisso ‘ta’, ‘te’, ‘ti’ corrisponde in realtà all’articolo femminile.
In spagnolo, “la”. In realtà, è leggermente più complesso, equivalente a “esto es de… +sostantivo femminile”.
Il suo opposto maschile è il prefisso “A”, anch’esso molto frequente nella toponomastica di origine aborigena, con nomi come Agaete o Agáldar.
Che cosa significa, ad esempio, Teide?
Nel suo dizionario, questo studioso sottolinea che “è difficile” trovare un autore che si sia interessato ai “guanchismos” nel corso della storia che non abbia prestato attenzione alla parola Teide.
Esistono diversi tipi di teorie, con fondamento più o meno storico-linguistico e più o meno epico, ma in berbero “aydi” significa “cane” e “t” + “aydi” potrebbe essere “la cuccia”.
“Il toponimo guanches potrebbe essere interpretato, dal berbero, come ‘canile’ o ‘luogo dove vivono o abbondano i cani’.
Si sa infatti che i Guanci avevano tra le loro divinità infernali dei grossi cani lanosi che apparivano loro di notte con gli occhi accesi come il fuoco, che identificavano con il diavolo, e che vivevano all’interno del grande vulcano, da cui usciva il fuoco”, sostiene il professore in “Los Guanchismos”.
Se si considera che i canari hanno sempre chiamato i vulcani “montagne” (la parola scientifica “vulcano” è stata incorporata nella toponomastica solo di recente), l’elenco della “T” sulla mappa delle Isole Canarie cresce: Timanfaya, Tamdaba, Tinamala, Tinaguache…
La montagna alta quasi 200 metri che ha generato l’ultima eruzione a Cumbre Vieja, a La Palma, dopo 85 giorni di fuoco e distruzione, non ha ancora un nome ufficiale, ma una consultazione popolare tra quasi 4.300 persone ha deciso di chiamarla Tajogaite; ancora una volta con la “T”.
Questa settimana è stato pubblicato un articolo scientifico che fa già riferimento al vulcano con questo nome e il National Geographic Institute (IGN) ne ha parlato in un comunicato stampa.
“Tagojaite’ è il nome dato a una zona dell’isola di La Palma appartenente al comune di El Paso e situata a sud di Los Romanciaderos, vicino alla Montaña Rajada”, spiega il dizionario di Guanchismos.
L’attuale Tajogaite è una variante inizialmente tratta dall’uso orale, con la j e la g spostate.
Per il suo possibile significato, Trapero fa riferimento a un altro autore, lo storico di Tenerife Juan Bethencourt Alfonso (1847-1913).
“Bethencourt dice che a Tenerife ‘gaite’ significa ‘la torta’, perché l’espressione ‘gaites de haran’ si riferiva alla torta di farina fatta con radici di felce, e che l’espressione ‘gaites de tofe’ era la stessa di ‘tortas de tieso’, cioè quella fatta con gofio scottato e poi arrostito”, dice il professore.
“Se questa interpretazione fosse vera, potrebbe spiegare non solo questo toponimo, ma anche il precedente ‘Tagoja’”, aggiunge, riferendosi a un toponimo che compare in due luoghi di La Palma, a Santa Cruz, la capitale, e a Barlovento.
Tradotto dalla Redazione