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    Le Isole Canarie dovranno dimostrare la loro efficienza dopo aver ricevuto i poteri di Costas

    Foto LMC Méndez

    Il governo delle Canarie, che ha criticato la gestione centralizzata di Costas, sarà ora responsabile di oltre 1.500 chilometri di costa e di risolvere le richieste storiche del settore turistico.

    Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Regio Decreto sul trasferimento delle competenze sul litorale delle Isole Canarie alle Isole Canarie.

    Dopo la conclusione dell’accordo tra la Comunità Autonoma e il Governo Centrale lo scorso luglio, il trasferimento di funzioni e servizi è finalmente effettivo, con l’Amministrazione delle Canarie che inizierà a gestire le politiche legate al litorale del suo arcipelago a partire dal 1° gennaio 2023. 

    Questo nuovo status politico-giuridico consentirà l’autogoverno nell’organizzazione degli oltre 1.500 chilometri di costa, con le Isole Canarie che godranno di pieni poteri in termini di costruzione, assegnazione di spiagge, autorizzazioni per l’occupazione dello spazio marittimo-terrestre, permessi per le attività di rischio o gare per la concessione di servizi, tutti elementi estremamente importanti per la gestione e lo sviluppo del turismo nella regione.

    Il trasferimento non sarà totale, in quanto lo Stato manterrà alcune delle responsabilità esercitate finora, come la capacità di emettere relazioni vincolanti quando si prendono decisioni che possono influire sull’interesse generale o di fissare prezzi nel bilancio destinato alla protezione del demanio idrico.

    Allo stesso tempo, le due amministrazioni si impegnano a coordinare i compiti relativi alla costruzione di nuovi porti o vie di trasporto.

    Ora sarà l’esecutivo regionale a dover gestire le richieste.


    Con questo accordo Stato-Isole Canarie viene soddisfatta un’annosa richiesta della regione che era in attesa di essere risolta dal 2019, in quanto il trasferimento di competenze era stato stabilito nell’ultima riforma dello Statuto di Autonomia delle Isole Canarie, approvata nel novembre 2018.

    Dopo anni di dichiarazioni da parte del settore turistico e dello stesso Governo delle Canarie sull’inefficienza della gestione statale della Costa, sarà ora l’esecutivo regionale a dover far fronte alle richieste di ambientalisti, albergatori, cittadini e partiti politici.

    Le decisioni prese dal Dipartimento Costiero sono di grande importanza nelle Isole Canarie, a causa della sua estesa costa e della sua grande infrastruttura turistica.

    Tourinews ha riportato diverse notizie in cui il governo centrale è stato criticato per le sue politiche costiere:

    La Direzione generale delle coste ha chiuso a metà agosto 2018 i bar sulla spiaggia, i chioschi e le scuole di surf sulle spiagge dei comuni di Arona e Adeje (Tenerife).

    L’allora presidente del Cabildo di Tenerife, Carlos Alonso, rispose alla questione sostenendo che le Isole Canarie avrebbero gestito meglio il litorale e aggiunse: “Costas ha investito molto poco nelle Isole Canarie negli ultimi anni”.

    I bar sulla spiaggia di Maspalomas (Gran Canaria) hanno impiegato più di 20 anni per essere rinnovati.

    Marco Aurelio Pérez, sindaco del comune di San Bartolomé de Tirajana nel 2019, ha spiegato che i 437.000 euro imposti da Costas per l’installazione degli stabilimenti sono “una cifra sproporzionata”.

    José María Mañaricúa, presidente della FEHT, ha commentato che la Demarcazione Costiera è “ostinatamente contraria al turismo nelle Isole Canarie”.

    Ha citato come esempi l’avvio di procedimenti sanzionatori contro l’Hotel Riu Oliva Beach e l’Hotel Riu Palace Tres Islas (entrambi situati a Fuerteventura) o la modifica dei confini che riguardano i progetti di Arguineguín (Gran Canaria) o Playa Blanca (Lanzarote).

    Una nuova delimitazione del pubblico dominio marittimo-terrestre porterebbe alla chiusura della società Camello Safari Dunas.

    Migliaia di gite turistiche in cammello verrebbero eliminate e 150 animali verrebbero abbattuti.

    Franco Leonardi

     

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