Lo Igname (Ñame) è un tubero amidaceo di origine africana che costituisce un alimento base in Sud America, Africa, Indie occidentali e isole del Pacifico.
È un alimento popolare anche nelle Isole Canarie, dove si trovano anche piantagioni.
Nonostante il suo contenuto di amido, lo igname ha un basso indice glicemico perché fornisce carboidrati complessi e fibre alimentari.
Contiene vitamina C, vitamina A e vitamine del gruppo B (tiamina, riboflavina, acido folico, acido pantotenico e niacina) e, in termini di minerali, potassio, manganese, rame, calcio, ferro e fosforo.
Gli antiossidanti che contiene (betacarotene e vitamina C) proteggono l’organismo dall’azione dei radicali liberi.
La vitamina C combatte inoltre l’invecchiamento e migliora il sistema immunitario.
La vitamina B6 e il potassio possono aiutare a prevenire le malattie cardiovascolari.
Il potassio è importante per la produzione di liquidi corporei e cellulari e aiuta a controllare la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.
Inoltre, si sta studiando l’effetto benefico della dioscorina, una proteina presente nelle patate dolci, per le persone che soffrono di ipertensione.
Le fibre alimentari contenute aiutano a prevenire la stitichezza e il fatto che fornisca carboidrati complessi contribuisce a mantenere stabili i livelli di energia durante la giornata.
L’allantoina contenuta stimola la proliferazione cellulare e può essere utile se applicata topicamente su ulcere, foruncoli o altre patologie della pelle.
Un alimento versatile
Sebbene il suo aspetto ricordi quello della patata dolce, la sua scorza è più irregolare e più dura, forse ricorda anche un pò lo zenzero, ma ha tutt’altro sapore.
Infatti, è difficile da sbucciare.
L’interno è biancastro.
Può essere consumato bollito, al vapore, al forno o fritto.
Per quanto riguarda le preparazioni culinarie, si può servire in purea o aggiungere pezzi di igname a zuppe o creme.
Si usa anche come accompagnamento di carni arrosto o come ingrediente principale nella preparazione di dolci e dessert.
Previene le malattie cardiache
Favorisce il transito intestinale
Protegge l’organismo dall’azione dei radicali liberi.
L’uso topico accelera il processo di guarigione di ulcere, foruncoli e malattie della pelle.
È consigliabile consumarlo arrostito o al vapore, perché se viene bollito si perdono alcune sostanze nutritive.
Un consumo eccessivo può provocare vomito e diarrea, pertanto si consiglia di consultare uno specialista per conoscere la quantità raccomandata.
Non è consigliabile per le persone sensibili agli estrogeni, poiché alcuni componenti di questo tubero possono agire nell’organismo in modo simile a questo ormone.
Non va consumato nemmeno se si soffre di cancro al seno o all’utero, endometriosi o fibromi.
Bina Bianchini