Il Piano di gestione del rischio, il cui impatto ambientale è già stato pubblicato, sarà approvato definitivamente a breve e identifica otto aree della capitale che potrebbero essere inondate da onde o piogge.
Nel primo Piano di gestione del rischio elaborato dal Cabildo di Tenerife, sono stati identificati sei punti del comune di Santa Cruz come suscettibili di inondazioni, tre a causa di onde o maree e altri tre a causa della pioggia.
Nel secondo documento, che sta per essere approvato definitivamente per il periodo 2021-2027, dopo che il Governo delle Canarie avrà approvato e pubblicato il suo impatto ambientale, sono state aggiunte due nuove zone costiere, una a Los Pocitos, sulla costa di Añaza, e l’altra a La Resbalada, a Hoya Fría.
Così, dei 35 punti di rischio di inondazione costiera individuati dal Consiglio delle Acque dell’Isola di Tenerife (CIATF) sull’isola, il 15% si trova nella capitale, cioè è il comune con il rischio più alto dell’isola, avendo accumulato più punti (5) rispetto al resto delle località.
Per quanto riguarda il rischio di inondazioni dovute alle precipitazioni, i punti sono situati in tre barrancos, ovvero quello di Bufadero, Santos e Hierro.
Così, degli otto punti di inondazione fluviale identificati dal CIATF, Santa Cruz è di nuovo il più alto, rappresentando il 37% del rischio di inondazione da pioggia, ancora una volta il più alto di Tenerife.
La somma di questi otto punti fa sì che la capitale sia il comune con il più alto rischio di inondazioni.
I punti di rischio situati sulla costa di Santa Cruz sono Lomito del Llano-Casas de Abajo (Igueste de San Andrés), che mantiene il suo livello di rischio.
San Andrés-Barranco de Las Huertas, che riduce il suo indice dopo la costruzione della diga.
Roque de las Bodegas, che è stato aumentato a causa di un maggiore impatto sulle aree urbane, e i già citati La Resbalada e Los Pocitos, che sono inclusi in questo secondo Piano di Gestione del Rischio, collegato al terzo Piano Idrologico di Tenerife, in cui si analizza lo stato dei corpi idrici dell’isola e delle aree protette della Demarcazione Idrografica.
Il documento, il cui impatto ambientale è stato pubblicato nel Bollettino Ufficiale delle Isole Canarie (BOC), analizza anche le inondazioni subite in diverse zone dell’isola negli ultimi dieci anni, e ancora una volta Santa Cruz è in cima alla lista.
In questo caso si scopre che, nell’ultimo decennio, se si tiene conto che nel 2018 e nel 2019 non ci sono state inondazioni significative, nella capitale di Tenerife sono stati registrati più di 200 eventi legati a questo tipo di fenomeni.
Questo numero di incidenti ha comportato un costo di oltre 4,4 milioni di euro, una cifra che corrisponde ai pagamenti effettuati dal CCS, anche se i danni alla città sono stati molto più elevati.
I dati forniti dal Cabildo attraverso entrambi i piani confermano, a loro volta, quelli raccolti dal Piano Speciale di Protezione Civile e di Emergenza per il Rischio di Alluvione della Comunità Autonoma delle Isole Canarie (Peinca), in cui Santa Cruz de Tenerife è la località con il rischio più elevato di tutta la provincia, risultando il secondo comune delle Isole Canarie con questo livello di rischio.