Si chiamano malattie metafocali, e, detto semplice, sono patologie apparentemente autonome ma di fatto originate da infiammazioni croniche (dette “foci”) difficili da localizzare perché non sempre danno sintomi tali da spingere il paziente a iniziare la ricerca indagando la salute del cavo orale.
Per cavo orale non intendiamo soltanto i denti e il paradonto ma anche le tonsille, le adenoidi e i seni mascellari.
Quali patologie del cavo orale possono dare origine a malattie metafocali?
Sicuramente un dente vitale con danno pulpare, un granuloma o una cisti apicale, le patologie del paradonto.
Tutte queste situazioni fanno sí che il focolaio primario della bocca raggiunga altri organi e vi si insedi, attraverso la circolazione sanguigna.
E’ la cosiddetta “batteriemia transitoria” ossia la liberazione di batteri nel sangue che può avere conseguenze molto gravi specie nei soggetti immunodepressi.
Quali sono le patologie che possono derivare da una batteremia transitoria?
Molte e spesso molto gravi, elenchiamone alcune, le più comuni e potenzialmente pericolose.
-Malattie reumatiche
-glomerulo nefriti acute
-endocarditi infettive in soggetti predisposti
-arteriosclerosi
-cardiopatie ischemiche (angina, coronopatie, infarto)
-ischemie cerebrali
-infezioni di artroprotesi ortopediche
-alopecie e patologie della pelle
Quali semplici regole di prudenza dobbiamo usare per prevenire piuttosto che curare come dicono i dentisti?
Sarebbe giusto, che in caso di segnali di infezione, facilmente identificabili in una comune analisi del sangue, il medico internista rimandasse a un collega odontostomatologo una prima analisi di una potenziale malattia metafocale, o più semplicemente, che il paziente stesso si sottoponesse una volta all’anno ad analisi generali che, in caso di soggetti predisposti, sarebbe opportuno portare a una volta ogni sei mesi.
Se vi chiedete se è una circostanza eccezionale o frequente, la risposta è che sì, è estremamente frequente e, con una piccola attenzione nel presente, è possibile prevenire conseguenze spesso molto gravi.
Dott.Alessandro Longobardi