Per le favorevoli condizioni climatiche, il sud di Gran Canaria e il sud di Tenerife hanno sempre offerto i requisiti ottimali per la costruzione di un aeroporto internazionale.
Invece dove ora c’è l’aeroporto di Los Rodeos, al Nord, molte difficoltà erano state rilevate già nel 1930, a seguito del primo volo commerciale tra Madrid e le Isole Canarie effettuato dall’aviatore José María Ansaldo su un aereo Ford.
L’errore fu che in quel periodo, ad alcuni ingegneri tedeschi reputati esperti, fu chiesto consiglio per capire quale, a loro avviso, fosse il terreno migliore dell’isola per costruire un aeroporto.
Mancava un interprete per chiedere le opinioni allora questi hanno indicato tutta l’isola con gesti negativi e indicarono con una croce rossa il luogo consigliato.
Il luogo indicato dai tedeschi era il piano de Los Rodeos, a La Laguna.
Già nel 1919 era stato progettato un servizio aereo con l’America perché l‘isola rappresentava un ottimo punto strategico e il Cabildo optò per il lotto costiero situato tra El Bufadero e la cava di La Jurada con lo scopo di installare un aeroporto a Santa Cruz (basato su un progetto francese per l’installazione di una base d’idrovolanti).
Il progetto non ebbe successo: fu respinto dal Ministero della Marina.
L’aeroporto fu in seguito creato dopo la richiesta di Lufthansa di collegare l’isola con Berlino via Siviglia.
Il Cabildo ha proposto allora il terreno sull’altopiano nella parte alta del comune di San Cristóbal de La Laguna, terreno acquistato dallo stesso Cabildo de Tenerife.
Il primo volo risale al 1929, da Siviglia e come aeroporto una semplice pista sterrata.
Per quindici anni atterrarono diversi voli e nel 1930 fu designato aeroporto nazionale.
Il terminal viene costruito nel 1943 e l’aeroporto divenne la principale via d’ingresso per i turisti a Tenerife e un luogo di vitale importanza per le comunicazioni sull’isola.
Iniziò comunque, negli anni ‘20, un lungo periodo di studi e presentazioni di luoghi alternativi come sede idonea per il tanto atteso aeroporto.
Si consideravano nomi come La Cuesta (nel 1923, proposto dalla compagnia aerea Latécoère, per la linea Canarias-Cabo Juby-Casablanca-Málaga), Los Cristianos (nel 1929, proposto dalla compagnia tedesca Hansa per la linea Germania-Argentina), Los Rodeos (nel 1929 il futuro arrivo di un aereo tedesco spinse il Cabildo ad affittare un terreno come campo di atterraggio), Los Llanos de Maja (a Las Cañadas del Teide, che sarebbe servito da campo ausiliario con una pista di 4 km, con un rapido collegamento con l’autostrada da Las Cañadas a Portillo, per quando le condizioni meteorologiche di Los Rodeos non fossero favorevoli), Lomo del Caballo, a Candelaria (nel 1933, l’ingegnere capo degli aeroporti studiò queste terre come “adatte per l’ubicazione” del futuro campo anche se in seguito furono dismessi), Montaña Roja (area che fu occupata decenni dopo dall’attuale aeroporto Sur-Reina Sofía), El Socorro-Güímar (nel 1935 il Cabildo approvò un progetto dell’architetto Marrero Regalado per un aeroporto su questo area dopo una gara d’appalto per offerte di terreni).
Affinché l’isola fosse inclusa nel piano di posta aerea, tutto doveva essere risolto rapidamente per cui, durante la visita del 1933, l’ingegnere capo dell’aeroporto raccolse informazioni dell’Osservatorio Meteorologico sulle condizioni meteorologiche delle terre di Los Rodeos e delle terre denominate “San Lázaro”, alla periferia di La Laguna (per determinare la presenza o l’assenza di nebbia) e la Direzione Aeronautica è stata invitata a inviare un tecnico visitare i luoghi opportuni, facendosi consigliare dal personale dell’Ufficio Strade e Lavori Insulari.
Il tecnico effettuò uno studio dell’intera isola, considerando però come i terreni più adatti sulle coste dell’isola quelli situati a Montaña Roja, che, come notato sopra, sono attualmente occupati dall’aeroporto Reina Sofía.
Nell’interno dell’isola, designò come accettabili Los Rodeos e Las Cañadas.
Consigliarono di mantenere il campo di Los Rodeos a scopo turistico perché vicino a Santa Cruz, il resto dei probabili appezzamenti di terreno furono scartati perché offrivano poche dimensioni o perché i lavori da eseguire erano troppo onerosi.
Nel 1930 fu dichiarato ufficiale il terreno per la costruzione dell’aeroporto.
Nel 1935 il Cabildo accettò di coprire i costi di un piccolo hangar e ufficializzò come aeroporto Los Rodeos.
I primi importanti lavori vengono eseguiti tra il 1938 e il 1939 e a poco a poco fu ampliato.
Inaugurato ufficialmente il 23 gennaio 1941, il pilota Luis Lerdo de Tejada, con un aereo Dragon, proveniente da Gando, avrà l’onore di aprirlo.
Dunque fu l’annuncio della compagnia Lufthansa, nell’estate del 1929, di volare da Berlino a Tenerife via Siviglia, che il Consiglio dell’isola decise di istituire un aeroporto provvisorio per gestire quel volo.
A causa dei tempi stretti e per le pressioni ricevute, utilizzò la pianura di Los Rodeos, dove il comune prepara un’area di 17 ettari, che affitta per l’occasione.
I lavori sono completati alla fine dell’estate, ma l’arrivo dell’aereo della Lufthansa dovrà attendere: un guasto costringe l’aereo a rientrare da Siviglia a Berlino.
Un secondo tentativo da parte dell’azienda tedesca è effettuato a dicembre.
Il 5 decolla da Siviglia l’aereo Arado VI, proveniente da Berlino, diretto a Tenerife.
Per alcuni anni il Consiglio dell’isola manterrà l’incertezza sull’ubicazione dell’aeroporto, ma nel 1930 chiese al governo di dichiarare Los Rodeos come aeroporto nazionale, in attesa della costruzione di quello al sud più idoneo come sito.
Il “Royal Order” del 14 maggio 1930 approva la designazione del campo di Los Rodeos e della baia di Los Cristianos come aeroporti nazionali.
Nel 1936 il comune inizia i lavori per migliorare il campo di Los Rodeos.
Dopo la pausa causata dalla guerra civile, l’aeroporto riapre al traffico appunto il 23 gennaio 1941.
In estate iniziarono i lavori di costruzione dell’aerostazione passeggeri e di un hangar per aerei, lavori che si conclusero nel 1943.
Per tutto il 1945 fu costruita la pista lastricata.
Il 3 maggio 1946 un’ordinanza ministeriale aprì ufficialmente l’aeroporto al traffico e un decreto del 12 luglio lo qualificò come aeroporto doganale aperto a tutti i tipi di traffico nazionale e internazionale.
Nel 1949 l’aeroporto iniziò a dotarsi di un gonio e di una manica a vento come ausili alla navigazione, ai quali si aggiunsero in quell’anno l’illuminazione di bordo pista e un servizio radio terra-aria.
Nonostante i lavori eseguiti a Los Rodeos, il comune è consapevole degli inconvenienti della sua ubicazione e della frequente presenza di foschia e nebbia.
Inoltre, la messa in servizio dei reattori DC-8 nel 1962 costrinse le autorità locali a prendere una decisione definitiva con l’ampliamento della pista e l’installazione dei necessari ausili alla navigazione.
I lavori per l’aerodromo iniziarono nell’autunno del 1964; un anno dopo viene intrapresa la costruzione di una nuova torre di controllo e l’ampliamento del parcheggio aeromobili.
La realizzazione della pista 12-30 rese necessaria la canalizzazione del Barranco del Rodeo, risolvendo così il problema degli allagamenti che l’aeroporto subiva periodicamente.
Nel 1971 la pista fu rinforzata per soddisfare le esigenze del nuovo Boeing 747 e fu installato un sistema di atterraggio strumentale avanzato, ma non così avanzato dato l’incidente del 21 marzo 1977 che costò 583 morti.
Fu a causa di questo che vennero poi perfezionate le procedure di comunicazione e particolari regole di decollo e atterraggio.
Qualche anno prima, alla fine della prima guerra mondiale, il francese Pierre George Latécoére, pioniere dell’aeronautica che aprì le prime compagnie aeree che operavano dalla Francia all’Africa e Sudamerica, ottenne dal governo francese e spagnolo l’autorizzazione di fondare una compagnia aerea per queste rotte.
La prima tratta di questa linea, Tolosa-Casablanca, fu inaugurata nel 1919 con fermate negli aeroporti di Barcellona, Alicante e Malaga.
Per la seconda tratta, Casablanca-Dakar, le Isole Canarie furono pensate come punto di appoggio e collegamento con l’America.
Andrea Maino