L’associazione ambientalista sostiene che la tassa sui turisti servirebbe a finanziare la conservazione e il ripristino dell’ambiente nell’arcipelago.
L’Associazione per la Conservazione della Biodiversità delle Canarie (ACBC) ha chiesto di prendere in considerazione l’attuazione di un’ecotassa nell’arcipelago delle Canarie, a condizione che le entrate generate vengano utilizzate esclusivamente per la conservazione e il ripristino dell’ambiente.
Secondo l’ACBC, questa misura potrebbe svolgere un ruolo importante nell’affrontare le sfide ambientali associate alla crescita del turismo nella regione.
Secondo stime prudenti, l’ecotassa potrebbe generare tra i 120 e i 150 milioni di euro all’anno.
Ciò rappresenterebbe una parte significativa del bilancio della Consejería de Transición Ecológica, Lucha contra el Cambio Climático y Planificación Territorial, che lo scorso anno ammontava a 261 milioni di euro.
L’ACBC sostiene che i fondi raccolti attraverso l’ecotassa sarebbero essenziali per regolare e mitigare l’impatto negativo che il massiccio afflusso di turisti ha sugli ecosistemi delle Canarie, che rappresentano un’attrazione distintiva per i visitatori.
Nonostante le preoccupazioni espresse da alcuni critici, tra cui le associazioni dell’industria turistica, l’esperienza internazionale suggerisce che l’introduzione di un’ecotassa ha un “impatto praticamente trascurabile sugli arrivi dei turisti”, sottolinea l’ACBC, citando come esempio le Isole Baleari, dove la ben nota “Tassa sul Turismo Sostenibile” è in vigore da due decenni e non ha registrato una diminuzione degli arrivi dei visitatori.
Le Isole Canarie hanno raggiunto un record di arrivi turistici nel 2023, con circa 14 milioni di visitatori.
L’ACBC sottolinea che questo massiccio afflusso esercita una pressione significativa sulle risorse naturali, tra cui l’acqua, il suolo, le coste e la biodiversità.
Inoltre, solleva la necessità di avviare un dibattito sull’imposizione di limiti al numero di turisti nelle Isole Canarie.
L’ecotassa fa parte della tassazione ecologica ed è un’imposta diretta che i turisti pagano su base giornaliera per ogni pernottamento.
È essenziale che i fondi raccolti siano utilizzati esclusivamente per la conservazione e il ripristino dell’ambiente.
Il Ministro del Turismo e dell’Occupazione del Governo delle Isole Canarie, Jéssica de León, si è espressa contro l’ecotassa, senza però motivare chiaramente la sua opposizione.
L’ACBC suggerisce che questa posizione è in linea con quella dell’associazione dei datori di lavoro del settore turistico, che ha sostenuto che l’ecotassa allontanerebbe i turisti.
L’ecotassa non sarebbe altro che una tassa di soggiorno per i turisti, per i residenti andrebbe ad accumularsi con le NON poche tasse pagate qui nell’arcipelago.
Bina Bianchini