Se le previsioni saranno rispettate, i residenti di Los Lajones potranno accedere alle loro case di giorno a partire dalla seconda metà di ottobre grazie alle misure di rinforzo adottate dal Cabildo dell’Isla Bonita.
È chiaro a tutti che l’area interessata dall’eruzione di Cumbre Vieja, iniziata due anni fa, è ancora lontana dall’essere una zona priva di rischi per la salute.
Ma per quanto la natura sia implacabile nel dettare le sue regole, la determinazione degli abitanti di Palma a recuperare il più possibile ciò che è stato loro sottratto da questo vulcano potrebbe far sì che, tra appena un mese, i primi residenti direttamente colpiti possano tornare nelle loro proprietà, almeno durante il giorno.
Se le previsioni del Cabildo de La Palma saranno rispettate, sarà a Los Lajones (Puerto Naos) che inizierà questa sorta di riconquista, un processo tanto richiesto dai cittadini di La Palma e a cui le autorità dell’isola non hanno prestato orecchio.
Due decisioni prese dalla squadra di governo ora guidata da Sergio Rodríguez (CC) hanno reso possibile questa buona notizia.
Da un lato, l’acquisizione di 200 nuovi sensori che consentono una misurazione molto più accurata dei gas tossici in questa parte dell’isola, attualmente in fase di test.
Dall’altro, la creazione di un’applicazione mobile (app) per fornire a ogni residente informazioni in tempo reale sul fatto che questi gas costituiscano o meno un rischio per la salute, che dovrebbe entrare in funzione a breve.
Come detto, le previsioni del Cabildo indicano la seconda metà del mese come la data più probabile per l’inizio almeno del rientro nelle zone colpite dall’eruzione, limitatamente a Los Lajones, in quanto offre adeguate garanzie in tal senso.
Per quanto riguarda i passi successivi, non resta che lasciarsi guidare dall’evoluzione delle concentrazioni di anidride carbonica (CO2) quando si tratta di prolungare, sia nel tempo che nello spazio consentito, questi incontri con ciò che il vulcano ha lasciato dietro di sé.
Oltre a quanto sopra, un altro sviluppo importante è che la strada che collega La Laguna con Las Norias dovrebbe essere aperta, dato che i vari controlli per garantire la sicurezza del traffico sono stati positivi, secondo l’ente isolano.
Il Cabildo ha inoltre dato priorità a un’altra misura per rispondere il più rapidamente possibile alla richiesta dei residenti di accedere alle loro proprietà colpite.
A tal fine, una società privata è stata incaricata di installare un sistema di ventilazione forzata di CO2 verso il mare, la cui progettazione è supervisionata dall’Istituto Oceanografico.
I risultati di queste estrazioni e le misurazioni dei nuovi sensori alimenteranno l’applicazione che i residenti potranno scaricare sui loro telefoni cellulari.
Bina Leonardi