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    Fisco, equiparare i diritti degli cittadini italiani che vivono all’estero e in patria

    “Sono felice che sia emersa questa necessità di equiparare i diritti soprattutto quelli fiscali tra i cittadini italiani che vivono all’estero e i connazionali nel territorio.

    Non ci sarebbe ragione per diversificare l’aspetto fiscale proprio perché i cittadini italiani che vivono all’estero nel giro di 48 possono ritornare e, se qualcuno ha una proprietà immobiliare, è agevolato nel ritorno nel Paese”.

    Così Michele Schiavone, segretario generale CGIE, durante l’audizione dei rappresentanti del Consiglio Generale degli Italiani all’estero, il 27 settembre alla Camera.

    “Una considerazione di questa natura – ha aggiunto – rimetterebbe il senso della cittadinanza reale al centro dei diritti di ogni cittadino italiano”.

    Secondo Schiavone c’è l’esigenza di “dare concretezza a questi quattro progetti di legge proprio perché da quando com’è stata questa diversificazione tra cittadini residenti e italiani all’estero, si è aperta una discussione sulla discriminazione di chi può avere delle esenzioni e quei cittadini che hanno ricevuto in eredità gli immobili dai genitori e sono costretti a pagare le tasse, rinunciando alla proprietà e, talvolta, alla cittadinanza”.

    (NoveColonneATG)

     

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