Indennità di disoccupazione (desempleo) e sussidio di disoccupazione (paro): quali sono le differenze e chi può ricevere ciascuna indennità?
Il SEPE prevede due prestazioni che si possono ricevere quando si perde il lavoro, ma che sono molto diverse per requisiti, importo e durata.
La fine dell’estate distrugge 185.000 posti di lavoro ad agosto, ma la disoccupazione resta ai minimi da 15 anni.
Per una persona che perde il lavoro, è fondamentale sapere a quali prestazioni ha diritto dallo Stato, in modo da non rimanere scoperta e avere un reddito fino a quando non trova un nuovo lavoro.
In questo senso, il SEPE prevede diverse prestazioni per garantire la tutela di questi lavoratori e la loro stabilità fino alla ricerca di un nuovo impiego.
Le due principali prestazioni a cui si ha diritto dopo aver perso il lavoro sono il sussidio contributivo (meglio conosciuto come PARO) e il sussidio di disoccupazione che, sebbene siano spesso collegate, non sono la stessa prestazione e non hanno gli stessi requisiti. Infatti, non sono destinati agli stessi “destinatari”.
Che cos’è la prestazione contributiva o il sussidio di disoccupazione
Secondo il SEPE, “l’indennità contributiva tutela la situazione di disoccupazione di coloro che, pur essendo abili e disponibili a lavorare, perdono temporaneamente o definitivamente il posto di lavoro o vedono ridotto temporaneamente l’orario di lavoro ordinario tra il 10% e il 70%”.
I requisiti per ricevere questo sussidio sono diversi: essere iscritti al sistema di sicurezza sociale (registrati), essere legalmente disoccupati, cercare attivamente un lavoro, essere disposti ad accettare un collocamento adeguato o sottoscrivere l’impegno di attività.
Infine, questo sussidio è soggetto a una serie di requisiti contributivi: per riceverlo, è necessario “aver lavorato e versato contributi di disoccupazione per almeno 360 giorni nei 6 anni precedenti la disoccupazione legale”.
La durata e l’importo dipendono dal periodo di contribuzione e dalle basi contributive, oltre che da altre variabili.
Gli importi variano da 540 a 1.519 euro.
Per calcolarlo in ogni caso, il SEPE mette a disposizione un calcolatore da consultare.
In cosa consiste il sussidio di disoccupazione
“Se avete lavorato per meno di un anno, potreste avere diritto all’indennità di disoccupazione”.
È così che il SEPE presenta l’indennità di disoccupazione, una prestazione la cui durata “dipenderà dal numero di mesi di contribuzione e dal fatto che si abbiano o meno responsabilità familiari”.
La differenza principale con il sussidio contributivo o l’indennità di disoccupazione risiede nei requisiti contributivi e negli importi: per ricevere questo sussidio, oltre ad altri requisiti come l’iscrizione alla ricerca di lavoro o la firma dell’impegno di attività, sarà necessario:
Avere versato i contributi di disoccupazione per almeno 3 mesi se si hanno responsabilità familiari, o per almeno 6 mesi se non si hanno responsabilità familiari, e non aver versato 360 giorni di contributi.
Non percepire un reddito di qualsiasi tipo superiore al 75% del salario minimo interprofessionale (810 euro).
Non essere un lavoratore autonomo o un dipendente a tempo pieno (a meno che ciò non sia possibile nell’ambito di un programma di promozione dell’occupazione).
Non percepire una pensione di sicurezza sociale incompatibile con il lavoro.
La durata della prestazione è di 3, 4 o 5 mesi se i contributi sono stati versati per questi periodi.
Se i contributi sono stati versati per un periodo compreso tra 6 mesi e un anno, la prestazione può durare 6 mesi se non ci sono carichi familiari e 21 mesi se ci sono carichi familiari.
In ogni caso, l’importo da percepire “è pari all’80% dell’indicatore pubblico di reddito polivalente (IPREM)”, circa 480 euro.
Marco Bortolan