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    Màkari – Saverio: il bravo detective-scrittore

    Iniziamo il 2024 con una bella fiction: “Màkari”. Ma prima qualche domanda… Lo stesso Saverio dice che gli scrittori si sa fanno molte domande. Volete conoscere la storia di questo parente di Philo Vance? Perché a volte i detective dilettanti sono più bravi dei poliziotti professionisti?

    Siate benvenuti al mondo delle investigazioni criminali, dove i giudici e i poliziotti sono obbligati a seguire alla lettera il metodo classico di inchiesta poliziesca: indizi, prove e precedenti penali dell’eventuale delinquente. Ma questa è una relazione meccanica di una benedetta semplicità, come dice Philo Vance! Saverio, questo bravo poliziotto dilettante, dice al Vicequestore Randone che nel mondo delle inchieste 2 + 2 non fa 4! Non ci troviamo nel campo della fisica: causa/effetto, infatti la realtà è molto più complessa.

    In quanto alla location della fiction “Màkari”… non so se mi piaccia tanto tutta l’Italia. In realtà provo affetto per l’Italia Meridionale, sebbene il mio cognome sia Ligure. Il fatto è che io sono napoletano di adozione, ma mi piacciono anche questi piccoli paesi come Màkari; questa fiction può essere intesa come un omaggio a questa frazione di Trapani in Sicilia, con soltanto 329 abitanti! La fiction è di fatto un canto a Màkari, il tutto è già detto nella sigla di presentazione: la canzone Il volo.

    “Màkari” è la storia di Saverio Lamanna, un uomo che raggiunge la maturità ai 45 anni, con l’aiuto dell’amico Peppe, della fidanzata Suleima e del padre, insomma di tutti quelli che gli vogliono bene. Ma andiamo per parti come diceva Jack lo squartatore. Per il nostro eroe, Màkari appare come il paradiso perché lì trova la formula della felicità: l’amore, l’amicizia e l’amato lavoro. Saverio trova l’amore in Suleima, ritrova anche  l’amicizia di un vecchio amico d’infanzia: l’incredibile “Peppe”. Se non esistesse bisognerebbe inventarlo! E ritorna al suo primo amore: il lavoro di scrittore.

    Suleima, che Saverio conosce come cameriera nel ristorante di Marilù a Màkari, è una donna determinata, tanto coraggiosa da iniziare una relazione a distanza: lei si laurea in architettura e dopo va a lavorare allo studio di Teodoro a Milano, mentre Saverio rimane a Màkari. È una donna d’oro, una picciotta onesta come dice Peppe. Veramente non so se Saverio, un uomo con la sindrome di Peter Pan, meriti il suo amore. Potrei chiamarla Santa Suleima? Lei è una prova in più che noi uomini abbiamo bisogno di una donna intelligente come compagna per non fare pasticci.

    Il fantastico Giuseppe “Peppe” Piccionello, può sembrare un po’ ficcanaso e di fatto lo è. Ma sapete quello che vi dico? Mi piacerebbe tanto avere un amico come lui! Peppe complotta con il padre di Saverio per aiutarlo a trasferirsi da Suleima a Milano. Una delle sue battute quando parla di Saverio è dire: è camurriosu. Peppe ha un grande cuore e non ha nessuna paura di dimostrare l’affetto a chiunque, una volta per congratulare Saverio che aveva fatto pace con Suleima, lo solleva tra le braccia e lo copre di bacioni, spaventandolo.

    E che posso dire di Saverio? Dietro quella apparenza da simpaticone si nasconde un uomo amareggiato, con delle consuete battute ironiche, con bassa autostima e che si considera un nullafacente. La profezia si auto avvera, infatti siccome era arrabbiato schiaccia il suo notebook contro le rocce perdendo così il suo ultimo romanzo inedito. Uno che non apprezza la propria opera e tutto il lavoro che c’è dietro di lei! Quando Teodoro, il capo di Suleima a Milano, gli offre aiuto per trovare lavoro se lui si trasferisse da Suleima, lui dice a Peppe: Ti pare che un milionario architetto star come Teodoro si mette ad aiutare uno come me? Ma riesce a fare autocritica dicendo: l’invidia fa male al fegato e io sono invidioso di natura. Il povero Saverio è anche un uomo tormentato, si sente colpevole della morte di sua madre, questo provoca che non corra buon sangue con suo padre. Infatti nella sua adolescenza mentre era a Palermo studiando per un esame, non risponde alla telefonata di sua madre da Màkari che chiede aiuto.


    Ci sono degli altri veri simpaticoni, tra questi il padre di Saverio che gli consiglia: non te la fare scappare Suleima. È meraviglioso vedere le diverse riconciliazioni di questi due piccioncini e nell’ultimo episodio la riconciliazione di Saverio con suo padre. Evviva le riconciliazioni! Il Vicequestore Giacomo Randone è un altro simpaticone, dice a Saverio: a te non devono pigliarti per fesso, insomma tu fesso ci sei di natura. Però questo fesso è un detective dilettante che collabora con lui.

    Finalmente il lieto fine arriva quando Saverio rinuncia a riprendere il suo antico posto di lavoro al Quirinale, indubbiamente molto ben pagato, per rimanere nel suo Màkari insieme a Suleima. Il suo ex capo gli dice: Soltanto quando si è innamorati si comincia ad agire contro il proprio interesse!  Ci vediamo in febbraio con “il Commissario Nardone”.

    Equipaggio: Saverio Lamanna (Claudio Gioè); Giuseppe “Peppe” Piccionello (Domenico Centamore); Suleima (Ester Pantano); Vicequestore Randone (Filippo Luna); padre di Saverio (Tuccio Musumeci); Teodoro (Andrea Bosca).

    Potete seguirmi su: https://www.instagram.com/commissario_steneri/

     

     

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