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    Il semplice processo di richiesta del bollino ambientale della DGT

    A partire dal 2024, i comuni con più di 50.000 abitanti dovranno implementare una zona a basse emissioni, una misura che sarebbe dovuta entrare in vigore nel 2023, ma la cui entrata in vigore è stata posticipata di un anno.

    Le città spagnole stanno cercando di dare priorità al trasporto pubblico per porre fine agli ingorghi e quindi all’inquinamento. Di conseguenza, a partire dal 2024, la circolazione dei veicoli cambierà in molte aree urbane.

    La novità principale è l’implementazione di zone a basse emissioni (LEZ) nei comuni con più di 50.000 abitanti, con l’obiettivo di ridurre il traffico e le emissioni inquinanti. Pertanto, queste misure incideranno sui veicoli a seconda del contrassegno ambientale DGT di cui dispongono.

    In totale, quasi 25 milioni di abitanti di 149 comuni spagnoli saranno interessati dall’attuazione di queste zone a basse emissioni (ZBE), che comporteranno la restrizione dell’ingresso a determinati veicoli. I più colpiti saranno i veicoli che non hanno l’etichetta ambientale A, seguiti dai veicoli con le etichette B e C. Ma come si fa a richiedere il bollino ambientale?

    Come specificato dalla DGT, l’etichetta ambientale è un modo per “classificare i veicoli in base alla loro efficienza energetica, tenendo conto del loro impatto ambientale”. Lo scopo di questa classificazione è quello di “discriminare positivamente i veicoli più ecologici”.

    In questo senso, per verificare se il proprio veicolo soddisfa le condizioni per ottenere un’etichetta ambientale, è sufficiente inserire il numero di targa nel motore di ricerca fornito dalla DGT, disponibile a questo link. “Apparirà l’etichetta ambientale che corrisponde alle caratteristiche del veicolo o una spiegazione del perché il veicolo non ne ha diritto”, sottolineano.

    È possibile consultarla anche attraverso l’applicazione mobile della DGT, per telefono, allo 060 o di persona presso qualsiasi sede o ufficio della Stradale. Una volta compiuto questo passo, l’acquisizione e l’acquisto dei diversi contrassegni ambientali può avvenire nei seguenti modi:


    In primo luogo, è possibile effettuare questa procedura presso gli uffici postali; è inoltre consentito nella rete di officine della Confederazione spagnola delle officine (CETRA) e in altre reti di officine autorizzate. Possono essere acquistati anche presso i responsabili amministrativi, l’Istituto di Studi Automobilistici (IDEAUTO) o attraverso l’associazione Ganvam, nel caso di flotte aziendali.

    Le Zone a Basse Emissioni entrano in vigore il 1° gennaio: interessano circa 150 comuni in Spagna.

    Il servizio di consultazione e download delle informazioni complete è gratuito, ma il bollino ambientale corrispondente costa cinque euro.

    Quali categorie ambientali stabilisce la DGT?

    Esistono quattro bollini ambientali creati in base all’impatto ambientale dei veicoli.

    Sono considerati veicoli inquinanti tutte le auto, le moto, i motocicli, i furgoni, gli autocarri, i pullman e gli autobus a cui la Direzione Generale del Traffico (DGT) non assegna il Distintivo Ambientale.

    La DGT classifica le prestazioni ambientali dei veicoli in cinque livelli, dal meno inquinante al più inquinante. L’ultimo livello non ha un’etichetta ambientale perché è il più dannoso per l’ambiente.             

    L’etichetta “Zero emissioni” è riservata ai veicoli elettrici o ibridi con un’autonomia superiore a 40 km. L’etichetta “ECO” è assegnata ai veicoli ibridi con un’autonomia inferiore a 40 km o a quelli alimentati a gas naturale.

    Un veicolo è considerato inquinante se la DGT non assegna il badge ambientale.

    Il marchio ambientale “C” viene assegnato alle auto e ai furgoni a benzina dal 2006 e alle auto e ai furgoni diesel dal 2014. Anche quelli con più di otto posti e il trasporto merci dal 2014. Infine, il marchio “B” riguarda le auto e i furgoni a benzina dal 2000 e le auto e i furgoni diesel dal 2006. Così come i veicoli con più di otto posti e il trasporto merci a partire dal 2005.

    I proprietari dei veicoli riceveranno per lettera l’etichetta ambientale corrispondente, che verrà spedita progressivamente.

    È consigliabile apporre l’etichetta nell’angolo inferiore destro del finestrino anteriore, anche se non è obbligatorio.

    In caso di immatricolazione di un nuovo veicolo, l’etichetta verrà ricevuta insieme alla carta di circolazione.

    Ma per i proprietari che ancora non la possiedono, l’hanno smarrita o vogliono risolvere i loro dubbi, possono consultare il sito web della Dirección General de Tráfico: www.dgt.es.

    Il mancato rispetto del divieto di circolazione nella ZBE comporta una multa di 100 euro, che corrisponde all’infrazione di saltare un segnale stradale.

    In futuro è previsto il controllo delle targhe dei veicoli tramite un sistema automatico di telecamere.

    Alberto Moroni

     

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