L’anno bisestile prende il nome dall’espressione latina bis sexto die (sesto giorno ripetuto).
I romani infatti aggiungevano al calendario un giorno in più dopo il 24 febbraio, detto ante diem bis sextum Kalendas Martias (sesto giorno prima delle Calende di marzo).
L’anno bisestile è, sostanzialmente, un anno che conta un giorno in più – tradizionalmente il 29 febbraio – e che nel calendario giuliano cade ogni 4 anni (negli anni, appunto, divisibili per 4), mentre nel calendario gregoriano – il nostro – cade sia ogni 4 anni che negli anni secolari divisibili per 400.
Il 2024 nella fattispecie sarà un anno bisestile.
L’ultimo anno bisestile fu il 2020, e venne la pandemia. Ma l’anno bisestile non è questione di sfortuna, solo di invenzioni (molto) umane.
L’idea dell’anno bisestile venne a Giulio Cesare nel 46 a.C., quando ancora veniva conteggiato dopo il 24 febbraio, cioè prima delle calende di marzo.
L’applicazione degli anni bisestili è stata però definitivamente regolarizzata da Ottaviano Augusto a partire dall’8 d.C.
Il primo anno bisestile per come lo conosciamo oggi – e cioè da quando i giorni sono conteggiati a partire dal primo del mese – è stato perciò l’8 d.C.
L’anno bisestile serve a colmare un gap temporale nel mutare delle stagioni, ed è tipico dei calendari solari – giuliano e gregoriano, principalmente.
La Terra impiega 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi a completare un’orbita intorno al Sole, il che non coincide con il calendario gregoriano attualmente in utilizzo, che di giorni ne conta solo 365.
L’anno bisestile è tradizionalmente considerato un anno di sventura: da qui il proverbio Anno bisesto, anno funesto.
Ma ci sono altre leggende popolari che riguardano il 29 febbraio.
Una tradizione anglosassone, ad esempio, vuole che il 29 febbraio sia lecito, per le donne, fare una proposta di matrimonio ai loro fidanzati, e non viceversa.
La stessa consuetudine vuole che la proposta sia necessariamente accettata: in caso di rifiuto, gli uomini dovrebbero risarcire le loro compagne.
Nel nord Europa questa consuetudine è ancora in atto: gli uomini che rifiutano una proposta di matrimonio il 29 febbraio sono tenuti a regalare alle loro compagne guanti o vestiti.
il Bachelor’s day (“giorno dello scapolo”) è una tradizione irlandese che concede alle donne di iniziare danze e di proporre matrimoni solo in questo giorno.
Nella città statunitense di Aurora nell’Illinois, nel leap day donne nubili hanno il diritto di arrestare uomini celibi e di multarli di quattro dollari, mentre ad Anthony, in Texas, si tiene un’enorme festa di compleanno per i nati il 29 febbraio.
La superstizione viene associata al pensiero magico, capace di influenzare gli eventi della nostra vita.
È il tentativo umano di recuperare una quota di potere sull’ignoto, che comunque caratterizza la nostra vita.
Da sempre quello che non conosciamo ci spaventa, e così lo riconduciamo alle superstizioni, o alle pulsioni o ai pensieri ossessivi, meccanismi che ci fanno credere di poter ritrovare il controllo sulla realtà”.
Nell’emisfero settentrionale si celebra il primo giorno di primavera nell’equinozio di primavera e le culture di tutto il mondo sono ricche di tradizioni curiose per accogliere la nuova stagione.
La parola “equinozio” deriva dal latino aequus, che significa “uguale” e “nox” , notte.
Con questo termine si intende quindi il momento in cui giorno e notte hanno approssimativamente la stessa lunghezza.
Nell’emisfero settentrionale, l’equinozio di primavera (noto anche come equinozio di marzo) si verifica quando il Sole attraversa la linea dell’equatore, dirigendosi verso nord.
Questo evento segna l’inizio della stagione primaverile nella metà settentrionale del pianeta.
Dopo questa data, l’emisfero settentrionale inizia a essere più inclinato verso il Sole, con conseguente aumento delle ore di luce del giorno e riscaldamento delle temperature.
Bina Bianchini