I miei pazienti spesso la buttano sullo scherzo e mi accusano di comprare “giocattoli” per il piacere di imparare a usarli e vedere come funzionano.
In minima parte è vero ma chi ha un punto di vista scientifico sul mondo sta alle innovazioni in campo scientifico come una modella sta alla moda di Milano.
Un poco è capriccio ma in massima parte è la struttura portante di un lavoro ben fatto.
Il microscopio odontoiatrico è uno strumento digitale che consente di mettere in evidenza dettagli molto piccoli del cavo orale che potrebbero passare inosservati in un normale controllo odontoiatrico e che consente di fare gli interventi di microchirurgia riducendo il margine di errore, il trauma e i fastidi post operatori.
Confesso che rende più curioso e divertente svolgere il mio lavoro e mi capita di fare tardi con i miei collaboratori per provare e riprovare tutte le sue funzioni ma principalmente rende più sicuro il mio lavoro per me e per voi.
Ingrandisce fino a 30 volte l’immagine reale e consente all’operatore di mantenere una postura migliore durante il suo lavoro.
Il microscopio odontoiatrico collegato a una camera proietta sullo schermo l’immagine ingrandita in modo che anche il paziente può seguire insieme al professionista e rendersi conto in prima persona di quale sia l’intervento che subisce, in concreto.
Nel malaugurato caso di dubbi o poca fiducia, conserva le immagini e consente in ogni momento di dimostrare la necessità e la qualità del lavoro svolto.
In quali campi si può usare il microscopio odontoiatrico?
In endodonzia consente di eseguire le devitalizzazioni verificando l’esistenza dei cosiddetti canali accessori che non è possibile vedere a occhio nudo e sono responsabili del margine di rischio che, dopo una prima devitalizzazione, sia necessario reintervenire per risolvere processi infiammatori risolvibili ma estremamente fastidiosi per il paziente.
In chirurgia odontoiatrica, nelle apicectomie, le asportazioni di cisti e granulomi, nell’estrazione di radici e denti molto complessi azzera l’invasività dell’azione del dentista e riduce al minimo il sacrificio di tessuto dentale riducendo il trauma post operatorio e migliorando il processo di guarigione.
In conservativa permette di rimuovere carie o vecchie otturazioni asportando con esattezza solo il tessuto compromesso e ottimizzare la perfezione della ricostruzione delle parti mancanti riducendo a zero le microfessurazioni fra dente e otturazione.
Pertanto, mentre invecchio ma non perdo la curiosità e la gioia di rinnovare il mio lavoro studiando, approcciandolo sempre da un differente punto di vista e scoprendo le nuove frontiere della tecnologia, vi raccomando di avere cura di passare per un saluto o un caffè e una visita di controllo più spesso possibile così da ridurre al minimo la possibilità di averne davvero bisogno.
Dott. Alessandro Longobardi