Una città per gli amanti della tranquillità, della storia, dell’arte, della gastronomia, dei balconi fioriti… e nel 2025 una meta per quel prodigio che è la Danza de los Enanos (Danza dei Nani).
Tre suggerimenti, a titolo di premessa, al lettore che decida di scegliere Santa Cruz de La Palma come meta di una fuga per conoscere sempre meglio le Isole Canarie:
parcheggiare la fretta, non perché sia una grande città, ma perché vale la pena di assaporare la sua tranquillità;
dimenticare le diete per almeno un giorno, a meno che non le prescriva il medico;
documentarsi sulla storia della capitale di La Palma, perché è un comune che ha più che sufficienti meriti per entrare negli annali della storia di questo Paese.
Insomma, Santa Cruz de La Palma è una città intrappolata nel tempo, ma in più tempi contemporaneamente.
C’è una Santa Cruz dall’aria decisamente coloniale; c’è una Santa Cruz che non può essere compresa senza l’influenza della religione cattolica e del suo contributo artistico e culturale, e c’è una Santa Cruz che nel XIX secolo ha vissuto un boom economico che l’ha posta quasi all’avanguardia in Spagna.
C’è anche una Santa Cruz che vale la pena ricordare, quella che ha vissuto episodi dolorosi durante la Guerra Civile e negli anni successivi, poiché si tratta di una delle enclave delle Canarie – la città e l’isola nel suo complesso – che ha opposto la maggiore resistenza al colpo di stato di Franco.
E molti Palmeros l’hanno pagata cara.
Ci sarà chi dirà che Santa Cruz è una strada, una chiesa (El Salvador) e poco altro.
Si sbagliano: innanzitutto perché la via principale (Real) ha molti percorsi e la chiesa merita una o più visite senza fretta.
Ma bisogna camminare per le strade, bisogna salire (se non siete persone da collina, allora allenatevi un po’), bisogna scendere e tra una passeggiata e l’altra bisogna sedersi, prendere un caffè o un aperitivo, guardarsi intorno e lasciarsi andare.
C’è anche il suo lato spiaggia, che ha guadagnato molto con le opere di riparo nell’insenatura, così come c’è anche il porto di Santa Cruz, principale porta d’ingresso e d’uscita dell’isola per secoli: è così che si può capire, ad esempio, l’importanza dell’arte fiamminga, perché nelle Fiandre sapevano bene dove si trovava La Palma.
Per quanto riguarda la storia, la democrazia non scherza: nel 1773 Santa Cruz de La Palma ha vissuto una ribellione civile che ha portato alle prime elezioni per nominare quelli che oggi conosciamo come consiglieri.
Ecco perché nella capitale e praticamente in tutta l’isola ci sarà sempre una via per O’Daly (di nome Dionisio e di origine irlandese), che fu il portabandiera di quella protesta insieme ad Anselmo Pérez de Brito.
Dionisio O’ Daly nacque nella contea di Cork, sull’isola d’Irlanda, intorno al 1737, anche se la data esatta è sconosciuta.
A metà del XVIII secolo si stabilì a La Palma, dove si dedicò al traffico commerciale con diverse città europee come Londra, Anversa e Amburgo, tra le altre.
Grazie alla riforma attuata dal re Carlo III di Spagna (1759-1788), che prevedeva che, oltre agli assessori perpetui, fossero inclusi alcuni rappresentanti del popolo, O’Daly fu eletto come “síndico personero” nell’antico Cabildo dell’isola, che all’epoca occupava i locali dell’attuale Municipio di Santa Cruz de La Palma.
Con tutto ciò, La Palma era in anticipo rispetto al resto del Paese nell’avere il primo Consiglio Comunale della Spagna moderna eletto con voto popolare.
Dionisio O’Daly morì nella capitale dell’isola di La Palma il 16 marzo 1796.
E se qualcuno decidesse di rimandare all’anno prossimo un viaggio a Santa Cruz de La Palma, dovrebbe segnare in rosso sul calendario che si tratta di Fiestas Lustrales, che la città e l’intera isola si riempiono di Palmeros provenienti da tutto il mondo che non perdono l’occasione di accompagnare il Santo Patrono e di stupirsi di fronte a quello spettacolo incredibile (e non è un’esagerazione) che è la Danza de los Enanos (Danza dei Nani).
Nessuno deve chiedere come si svolge: la magia è il fascino.
Sia in nave che in aereo ci sono buoni collegamenti con la capitale La Palma.
Se arrivate via mare, potete sbarcare nella città stessa e raggiungere a piedi le strutture ricettive.
Se si arriva in aereo, il viaggio dall’aeroporto (Los Cancajos) alla città dura solo dieci minuti.
La cosa migliore da fare quando si entra a Santa Cruz de La Palma è parcheggiare e dimenticare l’auto.
Bibi Zanin