La Vergine della Candelaria è la patrona delle Isole Canarie.
La festa in suo onore si tiene in piena estate, il 15 agosto, ferragosto, nella città costiera di Candelaria.
I festeggiamenti, dichiarati di interesse turistico nazionale, hanno una forte componente di religiosità e fervore popolare, le cui radici affondano in cinque secoli di fede e credenze, di amore rispettoso per la Vergine.
In questo giorno, un gran numero di pellegrini provenienti da ogni parte dell’isola viene a rendere omaggio alla loro patrona.
Molti di loro trascorrono la notte precedente sulle strade che portano alla città, facendo un pellegrinaggio attraverso l’Isola per giungere la mattina presto nella cittadina dove c’è la Basilica e la statua della Vergine.
Il pomeriggio del 14 agosto si svolge la tradizionale offerta floreale o il pellegrinaggio della Vergine, con la partecipazione di vari gruppi folkloristici, e la cerimonia della sua apparizione ai Guanci, secondo la tradizione, nella Plaza de la Basilica.
La leggenda della Vergine della Candelaria
La Leggenda della Vergine della Candelaria ricorda che – secondo il sacerdote e storico spagnolo Fray Alonso de Espinosa (1543-1602) – due pastori di Acaymo, Mencey di Güímar, trovarono questa immagine (statua) adagiata su una pietra.
Non c’è accordo sull’anno della sua apparizione ma l’opinione della maggioranza che sia apparsa alla foce del barranco di Chimisay nel comune di Guimar, 95 anni prima della conquista di Tenerife cioè sarebbe apparsa tra il 1392 il 1401.
È quindi la prima apparizione Mariana nelle isole Canarie. Fray Alonso de Espinosa l’ha descritta le 1594.
Secondo la leggenda raccontata da Fray Alonso de Espinosa, due pastori guanches stavano andando a rinchiudere il loro bestiame nelle grotte quando notarono che il bestiame girava e non voleva entrare.
Cercando la causa, guardarono verso la bocca del Barranco de Chimisay e videro su una roccia, quasi sul bordo del mare, la figura di una donna che pensavano fosse animata.
Come era proibito agli uomini di parlare o avvicinarsi alle donne in zone disabitate, le fecero segno di ritirarsi per far passare il bestiame.
Ma quando voleva alzare il braccio per farla spostare da dove era, il suo braccio è diventato flaccido e immobile.
L’altro pastore voleva colpirla con il suo coltello.
Ma invece di ferirla, lui stesso è stato ferito.
Spaventati, i due pastori fuggirono a Chinguaro, la grotta-palazzo di Mencey Acaymo, per raccontargli l’accaduto.
Il Mencey andò sul posto con i suoi consiglieri.
Lei non rispose, ma nessuno osò toccarla.
Il Mencey decise che i due pastori che erano già stati feriti dovevano prenderla e portarla al palazzo.
Quando entrarono in contatto con la statua, guarirono immediatamente.
Il Mencey capì che questa donna con un bambino in braccio era qualcosa di soprannaturale.
Il re stesso cercò di portarla tra le braccia, ma dopo un po’, a causa del peso, dovette chiedere aiuto.
Oggi, al posto dell’apparizione, c’è una croce e nel luogo dove il Mencey chiese aiuto, oggi c’è il santuario di Nra. Señora del Socorro.
La statua fu portata in una grotta vicino al palazzo del re, oggi trasformata in cappella.
Più tardi un giovane uomo Guanche, che era stato preso come schiavo dai castigliani ed era riuscito a fuggire e tornare alla sua isola, ha riconosciuto nell’immagine miracolosa la Vergine Maria.
Egli, essendo stato battezzato, raccontò al Mencey e alla sua corte la fede cristiana che aveva.
Così vennero a conoscere la Vergine Maria come “La Madre del Sostenitore del Cielo e della Terra” (Guanche: Axmayex Guayaxerax, Achoron Achaman o Chaxiraxi) e la trasferirono nella Grotta di Achbinico (dietro l’attuale Basilica di Candelaria) per venerarla.
Entrate nel comune di Candelaria, appartenente all’isola di Tenerife, e vivete l’autentica e onorevole tradizione del pellegrinaggio alla Virgen de la Candelaria, conosciuta anche come Nuestra Señora de Candelaria o popolarmente come La Morenita.
Vale la pena notare che la sua origine deriva da “candelero” o “candela”, che si riferisce alla luce: la luce santa che conduce al buon cammino e ravviva la fede nel Dio misericordioso.
Tutti coloro che desiderano fare questa passeggiata possono farlo da qualsiasi punto dell’isola di Tenerife, poiché il punto di partenza dipenderà dalle promesse, dalle offerte e dai sacrifici che sono stati proposti di offrire alla maestosa Vergine della Candelaria.
Questa festa si celebra nella notte tra il 14 e il 15 agosto.
Se volete vivere un’esperienza sublime in cui predominano le credenze e le usanze religiose, circondati da migliaia di pellegrini locali, questi sono motivi più che sufficienti per non pensarci due volte e immergervi in questa solenne celebrazione: non ve ne pentirete!
Quali sono le conoscenze di base che bisogna avere sulla storia del leggendario pellegrinaggio alla Virgen de la Candelaria?
La Madonna della Candelaria è una devozione mariana della Chiesa cattolica, considerata un Bene di Interesse Culturale e patrimonio storico della Spagna.
L’immagine è alta circa 1 metro e si trova nella cappella della Basilica, nel comune di Candelaria, sull’isola di Tenerife.
Durante la fiesta, viene posta su uno splendido trono processionale in argento sbalzato, dove rimarrà vicino ai suoi devoti fino alla fine della fiesta, quando tornerà nella cappella.
Come è noto, la Vergine della Candelaria, classificata nel gruppo delle Vergini Nere, è la patrona delle Isole Canarie.
Va notato che è conosciuta come il “tesoro più grande” dell’arcipelago canario.
Per questo motivo, ha molti fedeli che vengono da tutte le isole e persino da tutto il mondo per venerarla.
Questa immagine primitiva di stile neoclassico, risalente al 1827, è scomparsa in mare a causa di un alluvione, motivo per cui è stata creata una replica, il cui autore è lo scultore Fernando Estévez.
Questa bellissima Basilica è il primo tempio mariano delle Isole Canarie.
Pertanto, una volta terminato il pellegrinaggio e giunti alla Basilica di Nostra Signora della Candelaria, non esitate un attimo a entrare, poiché sia l’esterno che l’interno sono degni di ammirazione.
Non c’è abitante di Tenerife che non abbia fatto il pellegrinaggio a Candelaria un anno o l’altro.
Michele Zanin