In questo quarto di secolo ci sono stati tre rilasci in natura di esemplari ed è stata confermata la creazione di una popolazione libera.
Una delle specie più vulnerabili delle Isole Canarie, la lucertola gigante di La Gomera, che nel 1999 contava appena quindici esemplari, ha registrato 889 nascite 25 anni dopo grazie al piano di recupero del rettile.
Sono passati 25 anni dalla scoperta di questo rettile, che da allora è diventato una delle specie più vulnerabili delle Canarie, ha dichiarato il presidente del Cabildo, Casimiro Curbelo, in occasione di un evento in cui ha fatto il punto sul lavoro svolto in questo periodo e sulle conclusioni del piano di recupero.
Dopo l’attuazione della tabella di marcia stabilita nel piano, sono state registrate 889 nascite e tre rilasci di esemplari in diverse aree, che hanno permesso la creazione di una popolazione libera di oltre cento lucertole. In questo modo, è stato raggiunto uno degli obiettivi del lavoro, incentrato sul favorire la crescita e l’espansione della popolazione.
Curbelo ha sottolineato che un’altra delle principali linee d’azione è la promozione di atteggiamenti responsabili tra la popolazione che favoriscano la scomparsa di problemi di conservazione, come la presenza di predatori, e la diffusione dei valori di questa specie tra il pubblico.
In questo modo, verrà avviato un programma di formazione che raggiungerà le scuole di La Gomera a partire da settembre.
Nei prossimi mesi continuerà il controllo e il monitoraggio della popolazione reintrodotta e, come novità, si procederà all’analisi genetica di nuovi esemplari e alla creazione di coppie riproduttive, oltre a studiare il tasso di crescita degli esemplari ancora in cattività.
Da parte sua, l’Assessore all’Ambiente, Héctor Cabrera, accompagnato nella visita al centro dal coordinatore dell’isola della Riserva della Biosfera, Diego Chinea, ha apprezzato il lavoro dei tecnici della corporazione e delle équipe esterne che hanno lavorato su questa specie in questo periodo, realizzando studi e analisi sulla biologia e l’ecologia, sui fattori di minaccia e sugli aspetti socio-economici che contribuiscono alla sua conservazione.
“Una specie endemica come questa deve essere valorizzata e collocata come risorsa sociale ed economica per l’isola”, ha aggiunto il biologo, aggiungendo che i rilasci vengono solitamente effettuati durante i mesi autunnali, con esemplari che possono raggiungere più di 25 centimetri.
Franco Leonardi