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    Gli Stati Uniti sono stati vicini a invadere le Canarie

    Foto da https://www.abc.es
    Theodore Roosevelt fu uno dei principali promotori del piano di attacco alla Spagna, quattro anni prima di diventare presidente degli Stati Uniti – ABC

    Avevano un piano e sapevano da quale municipio partire.

    I documenti ufficiali dell’epoca rivelano l’interesse degli Stati Uniti per la conquista delle isole.

    Alcune settimane prima della fine della guerra, iniziata il 25 aprile e terminata il 12 agosto 1898, gli Stati Uniti considerarono la possibilità di prendere il controllo delle Isole Canarie. 

    Questa considerazione fu fatta attraverso La Orotava, a Tenerife. 

    I documenti ufficiali dell’epoca rivelano che il Sottosegretario alla Difesa, Theodore Roosevelt, vedeva nell’isola di Gran Canaria un facile obiettivo di conquista, con l’intenzione di ammassarvi carbone che avrebbe potuto demoralizzare le truppe spagnole.

    Un rapporto intitolato “Intelligence Memorandum”, firmato a Parigi il 16 luglio 1898 dal tenente William S. Sims, all’epoca addetto navale statunitense in Europa, mostra che un “agente speciale a Madrid” ha riferito che le autorità navali spagnole stavano valutando la possibilità di dividere lo squadrone Camera, il che avrebbe costretto a dividere le forze statunitensi. 

    Secondo questo rapporto, la preoccupazione in Spagna per una possibile invasione delle Isole Canarie si concentrava su La Orotava, “vicino a Santa Cruz de Tenerife, poco difesa e facile da prendere”.

    William S. Sims, che in seguito sarebbe diventato ammiraglio della flotta statunitense durante la Prima Guerra Mondiale e avrebbe ricevuto il Premio Pulitzer per la Storia, aveva già un’esperienza diplomatica, avendo lavorato in precedenza presso l’ambasciata statunitense in Russia. 


    Questa esperienza gli fornì contatti e informazioni preziose. 

    Due giorni dopo la sua raccomandazione di prendere le Canarie attraverso La Orotava, il 18 luglio 1898, ricevette un cablogramma da un informatore nelle isole, che fu inoltrato al contrammiraglio Arent S. Crowninshield. 

    Questo informatore riferì che nelle isole c’erano tra le 160.000 e le 200.000 tonnellate di carbone, ma che le difese erano state assemblate frettolosamente, con un servizio disorganizzato e una carenza di munizioni.

    Il rapporto rilevava anche che, sebbene gli abitanti delle isole non mostrassero grande entusiasmo per la Spagna, erano ostili sia agli Stati Uniti che all’Inghilterra. 

    Inoltre, si diceva che molti sarebbero stati favorevoli all’annessione alla Francia. 

    Per quanto riguarda le forze spagnole, il cablogramma confidenziale segnalava la presenza di 6.500 uomini, quattro batterie di cannoni da 24 centimetri tra il porto di La Luz e Las Palmas, oltre a un totale di altri 5.000 uomini, esclusi i miliziani, distribuiti in diverse località come Arucas, Gáldar, Telde e altre città vicine.

    Bina Bianchini

     

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