Cari lettori, per stimolarvi alla lettura stuzzico la vostra curiosità premettendo che come spesso accade le mie riflessioni su alcuni eventi in corso divergono dalle asserzioni assiduamente ripetute dai megafoni ufficiali e ufficiosi.
Tra gli eventi correnti sui quali la mia opinione non coincide con quella giornalmente reiterata dai media figurano i due conflitti che insanguinano il Medio Oriente e l’Europa, sui quali come sempre ho cercato di formarmi un’opinione col ragionamento e la logica, evitando di saltare di pancia al giudizio emotivo e pseudomoralista che quei media furbescamente cercano di solleticare; ma per articolare il ragionamento che poi ci condurrà a una conclusione è indispensabile anzitutto definire qual è il dovere principale, anzi direi l’UNICO dovere, di un governante, ossia perseguire l’interesse del proprio Paese e dei concittadini, che in cambio di lauti stipendi gli chiedono di farli vivere nella massima tranquillità, sicurezza e benessere possibili.
Certamente non è compito dei governanti sputare saccenti quanto inutili moralismi su questo o quell’evento, né pretendere di insegnare all’indifferente mondo la propria versione, sincera o probabilmente anche no, della giustizia e dell’etica… se avessero queste pretese farebbero meglio a dedicarsi a un’altra carriera, che so io, il filosofo o l’ecclesiastico, che nella vita hanno un’altra missione, sebbene non lautamente remunerata come la loro dai contribuenti; invece, purtroppo per noi, molti politic(ant)i troppo spesso interpretano arrogantemente il loro mandato come una facoltà discrezionale di agire anche – o perfino esclusivamente – nell’interesse di soggetti diversi dalle loro popolazioni.
E se operare nell’interesse del proprio Paese è il dovere dei governanti, sarebbero sciocchi i cittadini che non facessero altrettanto lasciandosi manipolare da ipocriti moralisti, che fingendosi paladini di questa o quella presunta “nobile causa”, con ben altri ed egoistici scopi in mente li inducono a nuocere a se stessi e alle proprie famiglie.
Fatta quest’ovvia premessa, dopo l’articolo di luglio sui moralismi e le convenienze dello scontro tra Hamas e Israele passo all’analisi della guerra tra Russia e Ucraina.
Naturalmente ho la mia idea sugli eventi che già anni fa seminarono la mala pianta del conflitto odierno, ma non ne parlerò qui sia per la vastità della narrazione, sia perché ritengo un passatempo ozioso disquisire su chi è colpevole di questo o quell’evento di anni o decenni fa: gli errori commessi appartengono alla storia e non si possono disfare. Mi interessano piuttosto gli eventi odierni e ancora reversibili, seppure con difficoltà crescenti per i rancori che essi creano e che col passare del tempo si incancreniscono, e le loro conseguenze che nel nostro interesse di italiani ed europei ci conviene ostacolare o agevolare.
La brusca frenata dell’economia durante la pandemia, che lasciando senza reddito tante famiglie indusse i governi a “soccorrerle” inventandosi ipocritamente sussidi di ogni tipo, finanziati esclusivamente – essendo inceppata la produzione di ricchezza reale – dalla creazione e distribuzione a manetta di carta igienica… ehm, cioè, volevo dire di banconote o di denaro virtuale… è stata il detonatore dell’inflazione che da qualche anno massacra il nostro potere d’acquisto; il conflitto russo-ucraino ha impresso poi un’ulteriore violenta accelerazione alla drammatica crisi economica in cui siamo precipitati, sia per il pesantissimo onere finanziario del foraggiamento all’Ucraina di decine e decine di miliardi in armi e denaro che sembrano non bastarle mai, ma soprattutto per il blocco delle forniture a buon mercato di gas e petrolio russo all’industria europea e principalmente all’ex locomotiva e oggi lumaca tedesca, la cui crisi si ripercuote a cascata sugli altri Paesi dell’UE.
Del patetico paravento dei moralismi parlerò tra poco e vado subito al dunque delle convenienze: è davanti agli occhi di tutti il miserando spettacolo che da anni dà di sé la cosiddetta Unione Europea, da sempre pigmeo politico e ora anche decaduta a nanerottolo economico per l’asservimento totale agli interessi degli Stati Uniti, che invece sanno fare molto bene i loro affari vendendoci a caro prezzo i loro armamenti destinati all’Ucraina ed il loro gas, trasportato liquefatto da oltreoceano in apposite costose navi, e giunto a destinazione in Europa riconvertito in appositi e altrettanto costosi e inquinanti rigassificatori.
Erano bei tempi quando l’economico gas russo arrivava direttamente all’ex locomotiva tedesca, e da lì al resto d’Europa, semplicemente fluendo nei gasdotti Nord Stream 1 e 2!
Ma il 26 settembre 2022 le autorità svedesi e danesi annunciarono che una serie di esplosioni di origine ignota aveva distrutto i condotti A e B del Nord Stream 1 e il condotto A del Nord Stream 2, rilasciando nell’atmosfera una quantità mai accertata di metano, ma stimata tra le 100.000 e le 400.000 tonnellate.
Danimarca, Germania e Svezia aprirono tre inchieste separate sulla distruzione dei gasdotti e quattro mesi fa la magistratura tedesca ha spiccato un mandato d’arresto contro un cittadino ucraino mai rintracciato, il cui cognome completo non è mai stato rivelato e stranamente denominato solo Volodymyr Z., mentre l’esito delle inchieste danese e svedese è rimasto inspiegabilmente segreto.
Ma applicando all’evento il collaudato criterio poliziesco del “cui prodest”, ossia del “chi ci guadagna”, solo chi per preconcetto non vuole riflettere riesce a non vedere che la distruzione dei gasdotti Russia-Germania si inquadra perfettamente nella strategia perseguita dagli Stati Uniti in tutta la vicenda: la rivale Russia all’inferno, Europa economicamente distrutta e asservita, e Stati Uniti in paradiso.
Del resto, vi pare plausibile che se chi ha condotto le tre inchieste avesse avuto le prove della colpevolezza della Russia, non le avrebbe sbandierate ai quattro venti…?
Invece, chissà come mai, tutto secretato… e il governo tedesco, vittima di un atto di guerra perpetrato da un Paese “amico e alleato”, ha piegato la testa inginocchiandosi in assordante silenzio al sopruso del boss.
Tutto ciò dimostra l’assoluta inanità e prostrazione dell’Unione Europea, incapace di una politica estera diversa dalla completa obbedienza al padrone statunitense, dalla cui industria bellica e gasiera compra le costose armi da consegnare all’Ucraina ed a prezzo maggiorato il gas, con in più gli ingenti oneri del trasporto da oltreoceano in apposite navi sudcoreane e statunitensi e dell’acquisto e impianto dei rigassificatori.
Tutto ciò ovviamente alimenta l’inflazione che erode il potere d’acquisto di salari e risparmi… ed eccoci dunque al criterio della convenienza, che ci impone la sua durissima verità: constatati l’inettitudine e la debolezza dell’Unione Europea, incapace di esistere senza un padrone, almeno sarebbe meglio sceglierne uno che in cambio dell’obbedienza e della servitù (beh che c’è, qualcuno sobbalza sulla sedia? ma se ho scelto apposta questa parola! perché, forse non è vero…?) ci dia qualcosa in cambio, invece di spolparci come fanno gli Stati Uniti.
I gasdotti Nord Stream erano la simbiosi perfetta tra Russia e Unione Europea: abbondanza di materie prime da una parte e tecnologia dall’altra, con enormi vantaggi per entrambe.
E cosa ci danno invece gli USA per essere i loro garzoni di bottega?
Solo l’obbligo di ingrassare a caro prezzo la loro industria bellica ed energetica, in un rapporto enormemente sbilanciato a loro vantaggio.
L’Unione Europea ha commesso – e purtroppo per noi insiste a commettere – un gravissimo errore storico e strategico inimicandosi la Russia e costringendola a cercare alleati influenti gettandosi nelle braccia della Cina, che verosimilmente fra qualche decennio soppianterà nel ruolo di potenza egemone gli Stati Uniti, oggi ancora leader planetario ma non più incontrastato dominatore perché in progressivo declino per le profonde fratture introdotte nella sua compagine sociale dalla pretesa di vocianti minoranze di imporre la loro dittatura ideologica; invece per l’Europa, evidentemente priva della forza ma anche della volontà di svolgere un ruolo mondiale di primo piano, sarebbe stato conveniente tenersi stretta la Russia, anche diventando suo satellite anziché di esserlo degli Stati Uniti. È di pochi giorni fa l’annuncio di von der Leyen di un ennesimo “prestito” di 35 miliardi di euro (gocce di sangue di noi cittadini!) all’Ucraina, che come von der Leyen ben sa non sarà mai restituito essendo ormai l’Ucraina finanziariamente fallita e astronomicamente insolvente, come si può leggere digitando in internet le due parole chiave debito – Ucraina.
Poche settimane fa si sono tenute in ravvicinata sequenza le elezioni del parlamento europeo, del parlamento nazionale francese e di 3 parlamenti regionali tedeschi, tutte conclusesi con i clamorosi crolli dei partiti di governo e le strepitose avanzate delle opposizioni (in Francia il Rassemblement National – RN, o Raggruppamento Nazionale, e nelle 3 regioni tedesche Alternative für Deutschland – AfD, o Alternativa per la Germania,), entrambe immediatamente marchiate “di estrema destra” dei media ufficiali e paraufficiali, zelanti promotori di ferrei “cordoni sanitari” per “fermare i fascisti”.
Nell’analisi dei risultati francesi pubblicata nel numero di agosto di questo giornale scrivevo tra l’altro: “…è plausibile che gli 11 milioni di elettori francesi che hanno votato il RN siano diventati dalla sera alla mattina pericolosi estremisti fascisti, o quel voto ha avuto altri motivi…?”
Mi pare evidente che sì, quel voto francese ha avuto esattamente gli stessi motivi dei pesanti arretramenti dei partiti di governo tedeschi sia nell’elezione europea che nelle tre votazioni regionali in Turingia, dove AfD ha addirittura vinto, e in Sassonia e Brandeburgo, dove si è classificata seconda sfiorando il primo posto.
Tutti gli ambienti ufficiali francesi e tedeschi citano in diligente coro l’immigrazione come unico motivo dello scontento e nessuno osa dire una sillaba sull’avversione della popolazione per le politiche suicide di soggiogamento agli USA, di incaponita guerra alla Russia e di dissanguamento per l’Ucraina, ma la spontanea convergenza politica e temporale degli elettori francesi e tedeschi dimostra che invece il motivo principale sono le decine di miliardi bruciati nella voragine ucraina e la profonda crisi economica: Volkswagen ha annunciato 17.000 licenziamenti a cui si aggiungeranno altre decine di migliaia di posti di lavoro persi nell’indotto, Audi chiuderà una fabbrica in Belgio, Mercedes e BMW annunciano crolli degli utili… inoltre in Germania ha riportato un inatteso successo anche il nuovo partito di estrema sinistra Bündnis (Alleanza) guidato da Sahra Wagenknecht, nato da una scissione del partito comunista Die Linke (La Sinistra) e apertamente contrario alla guerra dell’UE contro la Russia – perché di questo si tratta, nonostante le maldestre acrobazie dialettiche ufficiali – al traino e al riparo del carro armato statunitense, senza il quale l’inane UE se ne starebbe a cuccia a guaire.
Per una bizzarra coincidenza storica a settembre 2025 si voterà per il parlamento tedesco ed è estremamente probabile che poche settimane prima si ripeta l’elezione in Francia… vedremo cosa accadrà!
In sintesi, e concludo: sarebbe stato – e ancora sarebbe – nell’interesse delle popolazioni europee sganciarsi dall’amicizia… o chiamiamola sottomissione, fate voi… con gli Stati Uniti, da cui noi ricaviamo solo svantaggi e loro solo vantaggi, sostituendola con l’amicizia… o chiamiamola sottomissione, fate voi… con la Russia, le cui forniture di energia a buon mercato avrebbero evitato l’attuale tracollo dell’economia, che fra l’altro per gli USA è un ulteriore strumento di asservimento dell’Europa.
Ma mentre scrivo già mi sembra di sentire i latrati indignati dei moralisti-masochisti: ma, e il diritto dei popoli…? e l’aggressione russa…?
A loro risponderò con il loro stesso linguaggio: ma devo elencarvi io tutte le guerre, gli interventi militari e le invasioni attuate dagli Stati Uniti dal 1945 a oggi…? solo e unicamente per proteggere e anzi impinguare i loro interessi…? ooops, scusate, naturalmente volevo dire… per la “difesa della democrazia e dei valori”, come la raccontano loro.
Un ripassìno in internet sulla storia degli USA negli ultimi 75 anni magari aiuterà chi ha la memoria corta… e dato che ci siete, perché non fate anche due ricerchine sugli “accordi di Minsk” e sulla “espansione della NATO”?
Per avere risultati più pertinenti scrivete queste frasi fra virgolette.
E poi suvvia, cari lettori, ormai siete maggiorenni e vaccinati e alla vostra età dovreste avere imparato che dai tempi dei Babilonesi, passando per i Romani e via via nei secoli appunto fino agli Stati Uniti, e ovviamente alla stessa Russia, in politica internazionale da che mondo è mondo ha sempre comandato una sola legge: la propria convenienza, valida per tutti tranne che per gli inetti dirigenti dell’UE e i patetici (s)governanti di quasi tutti i paesucoli che la compongono, inadempienti recidivi del loro DOVERE di agire nell’interesse delle popolazioni dalle quali per assolvere quest’obbligo incassano lautissimi e immeritati stipendi… ma per tutto c’è un motivo, e sicuramente ce ne sarà uno anche per la loro slealtà verso i loro popoli, che hanno già cominciato a punirli bocciandoli.
Chiudo ricordando che ovviamente fa taaaanto comodo, a chi persegue con quattrini e morti altrui il proprio interesse, ammantarlo con la “difesa della democrazia” sbandierando gli onnipresenti “valori”… certo, certo… e come no…! e qui un sorrisino ironico è inevitabile…
Francesco D’Alessandro