Una delle più grandi cantine a conduzione familiare presenti a Tenerife, Bodega Viñatigo è situata nella parte nord di Tenerife, più precisamente a La Guancha, offre sia visite guidate che partecipa ad eventi per avvicinare le persone al mondo del vino canario.
Prima di iniziare a parlare della cantina è giusto ricordare che ogni vino di ogni cantina ha le sue particolari caratteristiche. Questo è dovuto alle caratteristiche storiche e geografiche in cui si trova l’arcipelago e in questo caso Tenerife.
L’arcipelago fu colonizzato 500 anni fa da portoghesi, spagnoli, inglesi, francesi e italiani, questo provocò un mix di influenze culturali che hanno fatto sì che ogni isola possiede certe caratteristiche.
I coloni arrivavano e conquistavano con l’unica prerogativa di stare sotto la bandiera spagnola, per cui la terra rimaneva a loro e potevano sfruttare varie tipologie di coltivi, tra cui la vigna che in questo arco temporale serviva per elaborare il vino che diveniva strumento di evangelizzazione.
Questo portò ad avere 80 tipi di varietà di uva differenti nell’arcipelago, questo rappresenta una base della storia del vino e del concetto di cantina per Viñatigo, ovvero il recupero delle varietà presenti.
Jorge Mendez Diaz, enologo e quinta generazione della famiglia, spiega “la cantina risale al 1997, questa si divide in due edifici, il primo costruito nello stesso anno, mentre un secondo costruito durante il covid.
La viticoltura è 100% sostenibile, organica ed ecologica. Lavorano da 17 anni senza erbicidi né pesticidi e con il lavoro completamente manuale, perché non avendo grandi estensioni di terreno, ma lavorando su terrazzamenti il lavoro non può essere meccanizzato.
I vigneti utilizzati si trovano esclusivamente sulla vertente nord dell’isola, dal Valle de La Orotava fino a Punta Teno con un’altezza dai 200 ai 900 m.s.l.m., questo comporta un allargamento del periodo della vendemmia che inizia a luglio e finisce ad ottobre.
Essendo la cantina sulla vertente nord dell’isola, si è sfruttata la verticalità del terreno per costruire la cantina su tre differenti livelli, questo permette di elaborare con un processo di gravità e abbattere i costi di luce, le uniche pompe presenti sono inoltre usate solo per il liquido, per cui i grappoli rimangono sani durante le prime fasi e mantenerne la qualità; un altro accorgimento è il raffreddamento di questi, che comporta una paralisi dei processi fermentativi, permettendo di non utilizzare solforoso.”
Aggiunge “Questa pratica è utile perché ci permette di avvicinare quella clientela che non beve vino a causa dei solfiti in esso presenti!.
La sostenibilità della cantina chiude il suo cerchio con l’installazione dei pannelli fotovoltaici che la rendono al 124% sostenibile. “
Durante la visita è possibile passare nella sala degustazioni cui una parete è formata dalla roccia viva dell’ultima colata lavica che ha creato il Teide.
Il vulcano originale era infatti più alto del Teide e si chiamava “La Cañada”, per gravitazione collassò creando tre valli: Valle de Guimar, Valle de La Orotava e l’antica Valle de Icod, attualmente la zona la Cañada rappresenta l’antico picco.
Segue la zona delle barrique dove si possono osservare delle barrique con delle speciali “riserve”.
J.M. “ Molti pensano che il vino nelle Canarie sia una cosa relativamente nuova degli anni ‘80/90, in quegli anni effettivamente si è avuto un miglioramento nel processo di gestione della qualità enologica, ma ci scordiamo cosa sono le Canarie.
Le Canarie sono un arcipelago in cui si elabora vino da più di cinquecento anni, questi partivano dal famoso porto di Garachico verso le colonie e la stessa Inghilterra; non tutti sanno che a Londra vi era un porto specialmente destinato “Canary Wharf”.
Il vino si produceva con la varietà nobile Malvasia ed erano tanto adorato che molti scrittori come William Shakespeare, Lord Byron e lo stesso filosofo Immanuel Kant lo citavano nelle loro opere.
Bodega Viñatigo ha recuperato proprio un reperto di quei secoli, una barrique datata 1697 che apparteneva alla famiglia Monteverde, prestigiosa famiglia di mercanti.
Questo vino attualmente è stato rinfrescato con le annate 2008 e 2009 di malvasia dolce della cantina stessa, così che si sono recuperati 90l del prezioso vino.
Insieme alla barrique sono stati incontrati dei documenti che ne spiegavano l’elaborazione e ne descrivevano alcuni acquirenti, tra cui era presente Pedro I, Zar di Russia”.
Molte altre curiosità vi aspettano durante la visita di questa cantina e la degustazione delle differenti etichette che vi faranno apprezzare le differenti varietà e microclimi di Tenerife attraverso un calice di vino.
Lucia Montalbano