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    La Laguna alza l’IBI per le oltre 5.000 case vuote del comune

    Il sindaco di La Laguna, Luis Yeray Gutiérrez, annuncia la misura con l’obiettivo di “mettere sul mercato” le case inutilizzate per rispondere alla grande richiesta pubblica

    Il sindaco di La Laguna, Luis Yeray Gutiérrez, ha annunciato che “promuoveremo un supplemento sull’IBI alle case che sono vuote” nel comune, “con l’obiettivo di metterle sul mercato per la grande domanda che ha la cittadinanza”, e per il quale “stiamo già vedendo uno studio approfondito per poi fare un’ordinanza specifica”. 

    Attualmente, il Comune ha un totale di 5.123 abitazioni vuote, un dato ricavato dai dati sul consumo idrico annuale, che rappresenta il 6,91% delle oltre 74.000 residenze censite.

    Questo è uno dei dati forniti dalla relazione elaborata dalla Fondazione Generale dell’ULL, commissionata dal Comune attraverso Muvisa, per conoscere la situazione socio-economica delle abitazioni a La Laguna e che sono stati resi noti ieri in una conferenza stampa.

    Riguardo a questa futura ordinanza, il sindaco ha detto che “prima daremo udienza ai proprietari di case vuote per conoscere la loro realtà, e da lì prenderemo le decisioni”. 

    E ha ricordato che la legge statale sugli alloggi è “chiara” e stabilisce che gli immobili devono essere disabitati da almeno due anni, tra le altre condizioni. 

    In questo senso, l’assessore all’Edilizia abitativa e presidente di Muvisa, Adolfo Cordobés, ha aggiunto che questa legge statale “delimita le case considerate vuote e la sovrattassa, che è tra il 50% e il 150% a seconda del numero di case vuote che l’inquilino ha e della natura temporanea”.


    Di queste 5.123 case vuote rilevate, tre su quattro si trovano nei distretti 1 (centro), 2 (La Cuesta, Finca España) e 3 (Taco, Las Chumberas, Geneto).

    L’analisi legale inclusa in questo studio specifica anche che l’avvio, l’elaborazione e la risoluzione della procedura di dichiarazione di case disabitate spetta all’Istituto delle Canarie e che è necessario creare un registro regionale, di cui gli autori del rapporto non sono a conoscenza, secondo una successiva nota del Comune.

    Lo studio ha analizzato anche la situazione degli alloggi per le vacanze nel comune, che rappresentano solo l’1,4% del numero totale di abitazioni, secondo i dati del registro regionale del giugno di quest’anno, e si trovano soprattutto sulla costa del comune e nel centro. 

    “Anche se questi dati sono di scarsa rilevanza, stiamo tenendo d’occhio i cambiamenti normativi in questo settore per agire di conseguenza”, ha dichiarato Luis Yeray Gutiérrez.

    In particolare, i dati indicano un totale di 1.017 case vacanza nel registro regionale, ovvero 328 in più rispetto all’aprile 2023, quando è stato pubblicato il progetto di legge sugli affitti turistici nelle Isole Canarie.

    Il direttore del team di redazione della relazione, Eduardo Parra, ha dichiarato che “stiamo analizzando la questione delle case vacanza nelle Isole Canarie dal 2018 e i dati che ci sono stati forniti nel caso di La Laguna non rappresentano un impatto molto significativo”. 

    Anzi, ha affermato che “quello che abbiamo visto è che le case vacanza nelle aree in cui vengono sviluppate generano economia locale, ricchezza e occupazione”.

    Per quanto riguarda la possibile dichiarazione di zone stressate nel comune, il consiglio ha osservato nella successiva dichiarazione che lo studio indica che, sulla base dei dati disponibili, non si danno le circostanze elencate nella legge sulle abitazioni per questa dichiarazione.

    “L’impossibilità di accedere a dati aggiornati con l’adeguata disaggregazione delle fonti fiscali ha impedito il calcolo delle aree stressate del comune”, secondo Eduardo Parra nella nota. 

    In particolare, il rapporto afferma che “una prima approssimazione indicherebbe che nessuno dei sei distretti si trova in questa situazione”.

    “Lo studio mette in evidenza le difficoltà di accesso ai dati economici da parte di altre amministrazioni, il che complica la preparazione, da parte del Comune, di un’eventuale richiesta motivata per la dichiarazione di aree stressate. 

    Questa situazione esemplifica quanto recentemente affermato dal Fecam sulla necessità di una procedura supervisionata dall’amministrazione regionale”, ha dichiarato il sindaco nel comunicato stampa.

    Ugo Marchiotto

     

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