Che siate leader o dipendenti di una grande azienda o di una piccola impresa, non potete pianificare il futuro senza tenere conto e capire come si comporta la Generazione Z al lavoro.
O meglio, quali sono le loro esigenze quando si tratta di accettare un’offerta di lavoro.
Stiamo parlando della Z o dei Centennials, tutti coloro che sono nati tra il 1997 e il 2012, che oggi hanno tra i 27 e i 16 anni e sono quindi in età lavorativa.
La Generazione Z ha già fatto ingresso nel mercato del lavoro, portando nelle aziende la loro conoscenza digitale e la padronanza delle ultime tecnologie.
Le nuove generazioni sembrano avere obiettivi molto chiari per il futuro e non esitano a metterli sul tavolo delle trattative per un posto di lavoro.
Prima di iniziare a parlare delle caratteristiche della Generazione Z al lavoro, dei tratti che la definiscono, è importante capire che attualmente ci sono quattro generazioni che convivono in ogni ufficio, azienda o società.
Ma… come faccio a sapere qual è la mia generazione o quella del mio collega?
È molto semplice: ditemi in che anno siete nati e vi dirò qual è il vostro gruppo generazionale.
Baby Boomers: appartengono alla cosiddetta “generazione Baby Boomer”, tra il 1945 e il 1964.
Prendono il nome dal picco di natalità che si è verificato tra quegli anni in Spagna.
Generazione X: la “generazione dimenticata”, nata tra il 1965 e il 1981.
Generazione Y o Millennials: si è millennial o generazione Y se si è nati tra il 1981 e il 1997.
Centennial o Generazione Z: la prima generazione puramente digitale e tecnologica.
Va notato che, pur comprendendo tutti i nati tra il 1997 e il 2010, i più giovani hanno 14 anni.
I Centennials o Gen Z sono l’unica generazione (in età lavorativa) molto digitale digitale.
Sono nati circondati da schermi e dispositivi connessi a Internet.
In un mondo in cui un bambino controlla quasi i cellulari dei genitori, ma spesso non sanno “usare” il web a proprio uso e consumo lavorativo.
Hanno bisogno di un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata.
Non sono disposti a sacrificare l’uno per l’altro e attribuiscono un valore elevato alla cura della propria salute mentale.
E del tempo libero.
Sono disposti a insegnare alle generazioni più anziane, come i Boomers, come usare la tecnologia.
Ad esempio, come gestire il proprio tempo utilizzando le app o digitalizzando un processo grazie all’intelligenza artificiale.
Non comprendono l’autorità orizzontale.
Sono abituati a un lavoro più interfunzionale e allo sviluppo dei team.
Cercano ambienti di lavoro collaborativi.
Ogni minuto della loro vita è importante, quindi rifuggono dai compiti ripetitivi.
Per automatizzare, c’è la tecnologia, sapendola usare.
Cosa cerca la Generazione Z sul lavoro? Una giornata lavorativa perfetta
Come avete appena visto, avere lavoratori della Generazione Z è quasi necessario per il futuro di qualsiasi azienda., ma non è sempre facile.
La loro visione imprenditoriale e le loro competenze digitali possono trasformare un progetto.
Ma bisogna anche tenere presente che questi giovani hanno aspettative molto alte in termini di condizioni di lavoro e opportunità di sviluppo.
Tra queste c’è la possibilità di avere una giornata lavorativa più flessibile che si adatti alla loro vita digitale.
Secondo uno studio condotto da Generation Lab, l’81% ritiene che una giornata lavorativa di quattro giorni sia la giornata lavorativa perfetta per poter combinare e sviluppare la propria vita personale con la propria carriera professionale.
Ritengono che aumenterebbe la loro produttività e creatività, riducendo al contempo i problemi di salute mentale come l’ansia.
La prima malattia della Generazione Z.
Il 40% preferisce il telelavoro, seguito da una situazione ibrida, che consente loro di recarsi in ufficio per le riunioni in alcuni giorni, senza dimenticare il contatto sociale, così apprezzato in situazioni di ansia dovuta alla solitudine.
Il lavoro non è più percepito solo come una forma di reddito (ahimè), ma come un’opportunità di crescita e sviluppo. Ma senza che questo limiti la vita personale.
Apprezzano i lavori con orari flessibili o che consentono di lavorare da qualsiasi luogo, pur rispettando la giornata lavorativa. Sognano di essere nomadi digitali.
Chiedono di poter godere del loro tempo libero fuori dall’ufficio.
Anche se questo è in contrasto con una parte della loro vita digitale, in cui possono trascorrere troppe ore davanti a uno schermo.
Ora che sapete com’è la Generazione Z al lavoro e quali aspirazioni o richieste hanno per la loro carriera futura, è il momento di porsi una domanda: la vostra azienda o società è pronta a soddisfare i desideri della Gen Z?
Stanno già pensando al loro futuro, che prevede una vita meno incentrata sul lavoro.
Bina Bianchini