Potrebbero andare in prigione ed essere espulsi dal corpo.
Ibón Domínguez, portavoce di JUPOL, spiega l’impotenza degli agenti nel dover decidere se si tratta di un’irruzione o di un’usurpazione di proprietà
Il caso dell’occupazione di un’abitazione nel quartiere di El Toscal, a Santa Cruz de Tenerife, ha destato preoccupazione tra i vicini e i proprietari.
Soprattutto quando, oltre all’usurpazione dell’immobile, si sono verificati anche minacce con armi da taglio e furti da parte di questi occupanti.
Una situazione di insicurezza che provoca impotenza non solo tra i residenti del quartiere, ma anche tra le forze di sicurezza dello Stato.
Siamo di fronte a una situazione di incertezza giuridica.
Ibón Domínguez è portavoce del sindacato di polizia JUPOL e questa mattina ha spiegato a HERRERA COPE CANARIAS la situazione di incertezza in cui vivono.
“Il problema che stiamo denunciando è che siamo noi poliziotti nazionali a dover decidere come agire, spesso senza i dati necessari ed è per questo che dico che siamo di fronte a una situazione di incertezza giuridica”.
Così, come racconta Domínguez, sono gli stessi agenti a dover decidere se si tratta di un’irruzione in un’abitazione o di un’occupazione abusiva.
Quando i vicini fanno quella prima chiamata alla polizia, gli agenti devono prendere posizione all’interno di questo limbo giuridico: “Se si tratta di un’irruzione, non c’è alcun problema.
Il proprietario deve essere una persona fisica e deve essere la prima o la seconda residenza.
Vengono portati via fin dall’inizio”.
Il dubbio sorge quando l’irruzione nell’abitazione non è così chiara: “Quando il proprietario è una persona giuridica, un’associazione di vicini, un’azienda, quando l’inquilino non paga l’affitto, che è ciò che viene chiamato inquilino abusivo, o quando le persone che risiedono in affitto si dichiarano come famiglie vulnerabili”.
È in questi casi che si verifica l’incubo burocratico.
Rischio di andare in prigione.
Se la Polizia Nazionale trattasse un caso di occupazione abusiva come una violazione di domicilio, gli agenti potrebbero incorrere in gravi reati per arresto illegale, che potrebbero comportare anni di carcere e l’espulsione dal corpo.
Per questo motivo, molti non corrono rischi e lasciano che sia la giustizia ad agire.
“Di fronte a questa situazione di assoluta anomalia legale, per così dire, stiamo chiedendo quella certezza giuridica affinché questi casi non si verifichino in uno Stato di diritto”.
Ugo Marchiotto